Scontrini pazzi, dai 2 euro per un piattino ai 10 centesimi per la spezia nel cappuccino. I ristoratori: «Colpa dei rincari generali. Basta metterci sulla gogna»

Mercoledì 16 Agosto 2023, 12:28 - Ultimo aggiornamento: 14:53

Le polemiche

I consumatori non ne possono più, si sentono presi in giro e commentano nei vari siti: «Fra poco i toccherà andare al ristorante portandoci dietro piatti, bicchieri, tovaglioli, vino e materia prima. Intanto possiamo sempre andare a Finale Ligure a pagare 20 € un piatto d’acciughe ( più 2,5€ di coperto, più 2 € di acqua potabile), evitando però di chiedere un piatto aggiuntivo». Questo è solo una dei tanti utenti che ha oluto dire la sua sul caso dell'estate 2023 dello scontrino folle. Ma anche gli esercenti non ne possono più di sentirsi additati. Tni Ristoratori Italia ricorda: «Basta mettere in croce e colpire l'intera categoria di ristoratori per due o tre scontrini. Sono casi isolati», puntando il dito contro i rincari generali post Covid. Dario Nardella, sindaco di Firenze, invece difende i turisti sostenendo che «i prezzi sono diventati inaccessibili», con il rischio di perdere proprio i vacanzieri italiani. Nella polemica ci entra anche Gabriele parpiglia che su Instagram da il suo (equo) punto di vista: «Da un lato c’è il ristoratore che non si è rialzato dal Covid, quello strxxzo, quello che cerca i turisti per farli abboccare. Dall’altro però ci siamo noi che sappiamo leggere i menù e scegliere i posti. Ecco il mio esempio e l’onestà di un locale dove ho mangiato a Bormio. Prezzi giusti, cucina ottima. Estate, basta saper leggere e scegliere i posti. In breve: se vai da Cracco o a Portofino e ti lamenti dei prezzi, scegli altro». Quindi il consiglio del giornalista è di leggere (e chiedere) sempre il menù.

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