Treviso com'era. Nella mia pescheria tra amici, risate e "museto che peta"

Martedì 26 Dicembre 2023, 10:09 - Ultimo aggiornamento: 27 Dicembre, 10:45

La Pescheria di una volta


La cornice della pescheria era veramente affascinante: il panificio Pedrina poi Vacillotto, l'osteria Biadene poi Rossetto, l'orologeria De Wrachien, "el casoin" Fermi, con davanti la bottega del baccalà e il pollospeido di Giulio nel fabbricato occupato dalla vetreria Maffioli (ora Casa dei Carraresi), i pontesei accennati, gli orti di vicolo Pescheria con i suoi casini (prime abitazioni a schiera), l'elegante fabbricato delle suore camaldolesi con grande portico che accoglieva l'osteria di Possamai poi dell'Orlandina, la bellissima cancellata in ferro battuto dei Felissent, l'ex chiesa di Santa Caterina degradata ad alloggi col ricordo catastale della Fontana gajarda, la corte dei miracoli (ora di San Parisio) con la borella e le "spaciare" della Taverna Fiorentina, e spazio per i nostri giochi col capannone di Pascotto, il panificio d'angolo Conte per l'acquisto doppio quotidiano di kg 3+3 di pane fragante con la tessera.

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