L'infanzia
Vero nome Emanuele Palumbo, a cinque anni fu stregato da un album di 50 Cents. Cresciuto ascoltando i Club Dogo e i Co'Sang di Luchè (che ha portato sul palco nella serata delle cover), ha scritto il primo brano a 12 anni e, come tanti rapper, si è fatto le ossa con le gare di freestyle. Poi Emanuele è diventato Geolier, parola francese per secondino, come vengono chiamati gli abitanti di Secondigliano. Il quartiere in cui è cresciuto, uno dei più difficili di Napoli, gli ha dato un'impronta molto forte: «Per me questo non è lavoro, il lavoro è altro. Io arrivo da Secondigliano, a 7-8 anni lavoravo a casa a montare viti e bulloni». Alla serata delle cover è arrivato primo (tra fischi e polemiche) e ha raccontato: «Mio padre Vincenzo che mi ha insegnato tutto, mi ha chiamato e ha detto: `il primo posto, vabbuò, ma hai mangiato?´».