Fregata Hessen abbatte due droni Houthi nel Mar Rosso, ma i ribelli danneggiano i cavi sottomarini

Giovedì 29 Febbraio 2024, 07:08 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 19:28


CIELI AFFOLLATI

L'incidente, oltre a dimostrare la necessità di un coordinamento su più livelli tra gli alleati, conferma quanto siano affollati i cieli e le acque del Mar Rosso. E quanto la missione europea a guida tattica italiana si trovi a dover gestire uno scenario estremamente complesso. Gli Houthi, la milizia sciita che dal 7 ottobre incendia le rotte che solcano le acque del Golfo di Aden, di Bab el Mandeb e del Mar Rosso, non sembra intenzionata a fermare i suoi attacchi. E nello stesso tempo, continuano i raid delle forze angloamericane contro i missili e i siti di lancio dei ribelli in territorio yemenita. Sono 230 gli obiettivi colpiti dal Pentagono da quando gli Houthi hanno iniziato la loro guerra alle navi dirette o legate a Israele. E dopo che il leader della milizia, Abdulmalik Al Houthi, ha annunciato l'impiego anche di armi sottomarine, il sito israeliano Globes ha riferito che quattro cavi che passano nei fondali del Mar Rosso sarebbero stati danneggiati proprio dalle forze yemenite. Gli Houthi hanno smentito le accuse, sottolineando anzi il loro impegno a tutelare la sicurezza dei cavi sottomarini. «Confutiamo i resoconti propagandistici dei mass media legati al nemico sionista che diffondono accuse sulle cause dei danni ai cavi sottomarini internazionali nel Mar Rosso» ha riferito il ministero delle Telecomunicazioni degli Houthi. Ma il pericolo per queste infrastrutture strategiche è da molto tempo sotto la lente d'ingrandimento dell'intelligence e delle forze armate dei Paesi interessati, che già vedono gli effetti di questa escalation sulle rotte commerciali.

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