Padova. Spaccio di droga oggi, la cocaina piace di più della marijuana. I pusher fanno gli affari al telefono, non più in strada

Sabato 20 Gennaio 2024, 04:00 - Ultimo aggiornamento: 17:05

I canali

Oggi stilare un identikit dello spacciatore tipo è di fatto impossibile. La droga viene smerciata agli acquirenti finali attraverso canali molto diversi. Indubbia è l’esistenza di organizzazioni più o meno ramificate, che gestiscono persone dedite allo spaccio su vari livelli. Organizzazioni che però paiono più ridotte di dimensione, o per lo meno più silenti, rispetto agli anni passati. L’ultima maxi operazione della Squadra mobile che smantellò un’ampia cellula criminale legata al narcotraffico in città risale al 2020.
A spacciare in strada oggi sono soprattutto giovani nordafricani. Ragazzi, spesso addirittura minorenni, il più delle volte da poco in Italia, assoldati per le cessioni ai clienti. Pesci piccoli e sacrificabili, da far circolare solo con piccoli quantitativi di stupefacente. Sopra di loro c’è un altro livello, quello degli organizzatori: una sorta di telefonisti, deputati a gestire dei numeri di cellulare con cui contattano i clienti fissi, avvisandoli dell’arrivo delle partite di droga e fissando gli appuntamenti per le consegne. Al di sopra ancora vi sono i canali di grande approvvigionamento, che gestiscono l’arrivo dello stupefacente da altre regioni e dall’estero. E a cambiare sembra sia anche lo stoccaggio dei carichi, che ora vengono per lo più suddivisi e spesso nascosti tra ruderi e zone di campagna o aree verdi.
Allo spaccio di strada, che vede impegnati soprattutto giovani stranieri, si affianca quello condotto da persone della zona. Da un lato c’è il filone dei criminali di lungo corso, ultima frangia di quel che resta della malavita organizzata veneta. Ma in città negli anni recenti sono stati scoperti importanti giri di spaccio anche in capo a insospettabili lavoratori, come avvenne nel 2018 con il sequestro di oltre 100 chili di stupefacenti e nove arresti in un’inchiesta partita dal gestore di un bar del centro. E infine c’è l’emergente fenomeno dello spaccio gestito da giovanissimi, capaci di procurarsi quantitativi di droga anche non indifferenti da rivendere a coetanei. Come nel caso degli arresti compiuti questa settimana a Voltabrusegana.

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