La doppia dose di vaccino è una garanzia, ma un nuovo studio dimostra che anche una sola somministrazione dei farmaci anti-Covid, Pfizer, Moderna o AstraZeneca potrebbe offrire una protezione maggiore contro la malattia sintomatica causata dalla variante Delta rispetto a quanto dimostrato da studi precedenti.
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Variante Delta, l'efficacia dei vaccini
In particolare, lo scudo contro la variante Delta, identificata per la prima volta in India e ora diventata la forma di coronavirus dominante in Italia e nel mondo intero, sembra essere efficace al 56% contro l’infezione sintomatica dopo una dose del vaccino Pfizer. Con Moderna la percentuale salirebbe addirittura al 72%, mentre con AstraZeneca raggiungerebbe il 67%. Fare la seconda dose, comunque, è necessario per avere più certezze.
I risultati, infatti, contrastano con quelli di uno studio pubblicato giovedì sul New England Journal of Medicine. Analizzando i dati di Public Health England, gli scienziati avevano rilevato che, dopo la prima somministrazione, l’efficacia del vaccino Pfizer contro la malattia sintomatica e grave era solo del 36%, mentre una iniezione del vaccino di Oxford risultava efficace al 30%. Le percentuali salivano considerevolmente dopo la seconda somministrazione.
Per quanto riguarda le malattie più gravi con conseguente ricovero in ospedale o morte, lo studio canadese ha invece indicato che una dose dei vaccini Pfizer, Moderna e AstraZeneca sarebbe efficace rispettivamente per il 78%, 96% e 88% contro la variante Delta. Una dose del vaccino di Oxford è invece risultata molto meno efficace contro la malattia sintomatica causata dalle varianti Beta e Gamma, rilevate per la prima volta rispettivamente in Sud Africa e Brasile: si arriva solo al 48%. In questo caso per Pfizer è stato rilevato il 60% di efficacia, mentre per Moderna il 77%.