Azzannata alla testa dai pastori tedeschi di famiglia, grave bimba di 2 anni: la nonna è in fin di vita. Tragedia vicino Roma

Il dramma ad Anguillara Sabazia: la piccola è in prognosi riservata al Gemelli

Sabato 17 Febbraio 2024 di Camilla Mozzetti e Luisa Urbani
Azzannata alla testa dai pastori tedeschi di famiglia, grave bimba di 2 anni: la nonna in fin di vita. Tragedia vicino Roma

«Speriamo solo che da quella porta i genitori escano con una buona notizia». Pregano e piangono nel cortile del policlinico Agostino Gemelli dove ieri Caterina (la chiameremo così) è stata trasferita in elisoccorso da Anguillara Sabazia. Azzannata da uno dei cani della nonna, ferita anche lei e poi ricoverata in gravi condizioni all'ospedale San Camillo. Mancano pochi minuti alle 11 quando Massimo, il vicino di casa, sente i cani - due pastori tedeschi, un maschio e una femmina - abbaiare e le grida della donna.

Interviene perché capisce che sta accadendo qualcosa di brutto e si trova davanti già una scena raccapricciante. Il pastore tedesco femmina si è avventato sulla donna, 65 anni, che si trovava in giardino con la nipotina. La teneva in braccio quando il pastore tedesco ha iniziato ad attaccarla. La più grave è la piccina, una bambina di soli due anni, colpita non solo agli arti e all'addome ma anche alla testa ed è quella la ferita la più grave. Ieri pomeriggio i genitori e gli zii aspettavano nella sala d'aspetto esterna del pronto soccorso pediatrico. Dopo l'arrivo in ospedale, i parametri della bimba sono stati stabilizzati in Terapia intensiva. Da qui, su un letto con il capo fasciato è uscita intorno alle 15 per dirigersi in sala operatoria.

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LA DINAMICA

Una tragedia accaduta d'improvviso. «È una bambina che è stata fortemente voluta e cercata», dice la zia della piccola mentre è in corso l'operazione chirurgica al cranio. «I due cani sono entrambi pastori tedeschi - continua la donna - e sono sempre cresciuti in casa, erano i cani più tranquilli del mondo non avevano mai dato problemi». Solo la nonna potrà dire cosa è successo ma al momento i carabinieri della stazione di Bracciano non l'hanno potuta ascoltare perché ricoverata in Terapia intensiva.

 

«I genitori lavorano e spesso - aggiunge ancora la zia - lasciano la piccola dai nonni, che sono giovani e attenti, non anziani distratti e i cani, le ripeto, non hanno mai dato problemi». Animali di famiglia cresciuti in quella villetta ad Anguillara con il giardino ampio e curato. È proprio qui che ieri mattina si trovavano la donna e la piccola. Stavano giocando, poi uno dei due cani le ha attaccate. «Giocavano in giardino come tutti i giorni e come accade in ogni famiglia dove c'è un cane», conclude la zia. Quando sul posto sono arrivati i soccorsi, la situazione era già drammatica. Ieri sera la piccola, dopo l'intervento, è tornata in reparto. La prognosi resta riservata. Il pastore tedesco femmina è stato bloccato e portato nel centro veterinario di Bracciano. Al momento non ci sono risvolti penali. Nelle prossime ore i carabinieri di Bracciano invieranno una prima informativa in Procura che valuterà eventuali azioni.

IL CONSORZIO

Una vicenda che ha sconvolto l'intero Consorzio Monte Pendola dove da ieri tutti si chiedono come sia stato possibile. «Vedevo spesso la piccola con la nonna e gli animali. Sono stravolta perché i due cani non sembravano così aggressivi» dice la dirimpettaia con le lacrime agli occhi. Lei, come molti nel consorzio, non era in zona al momento dell'aggressione. Ma la famiglia di Massimo, l'uomo che ha salvato nonna e nipote, sì. «Massimo ora non vuole parlare perché è sotto shock - dice Enrico Maggini, amministratore del consorzio - fortunatamente non è rimasto ferito, ma è stravolto per quello che ha visto». Come lui lo sono anche Rosa e Giovanni, una coppia di signori che abita lungo la via: «Eravamo in cucina - raccontano - quando abbiamo sentito le urla, ma non i cani abbaiare. Per questo pensavamo si trattasse di una lite tra vicini e non ci siamo troppo preoccupati. Ma poco dopo al rumore delle urla si è aggiunto quello delle sirene e degli elicotteri. Ci siamo affacciati e abbiamo visto ambulanze e macchine dei carabinieri. Lì abbiamo capito che era qualcosa di grave...».

Ultimo aggiornamento: 08:41 © RIPRODUZIONE RISERVATA