Il Papa crea 17 nuovi cardinali poi denuncia il virus della polarizzazione nel mondo e nella Chiesa

Sabato 19 Novembre 2016 di Franca Giansoldati
Il Papa crea 17 nuovi cardinali poi denuncia il virus della polarizzazione nel mondo e nella Chiesa
Città del Vaticano Il virus della polarizzazione ha intaccato anche i cardinali, non solo la politica internazionale, le recenti elezioni americane o il dibattito referendario in corso. Nella basilica vaticana si cerca un antidoto a questo virus letale che fa percepire gli avversari come nemici da “squalificare, screditare, maledire, demonizzare” allo scopo di avere una “santa giustificazione per toglierceli di torno”. Papa Bergoglio ha di fronte i nuovi 17 cardinali, 13 dei quali elettori, nonchè tutto il collegio cardinalizio al completo. Come ogni concistoro anche stavolta è una grande occasione per fare un punto di sintesi sul cammino compiuto. “Al contrario, riguardo al nemico, a chi ti odia, ti maledice o ti diffama, Gesù ci dice: amalo, fagli del bene, benedicilo e prega per lui”. Il Papa parla della tentazione di “innalzare muri, costruire barriere e classificare le persone”. Succede persino tra i cardinali squassati al loro interno da una sotterranea diatriba teologica sulle aperture papali alla comunione ai divorziati risposati. I rigoristi faticano a fare un passo avanti e rimproverano agli aperturisti di non volere difendere la dottrina tradizionale.

Il virus della polarizzazione si annida ovunque. “La nostra è un’epoca caratterizzata da forti problematiche e interrogativi su scala mondiale. Ci capita di attraversare un tempo in cui risorgono epidemicamente, nelle nostre società, la polarizzazione e l’esclusione come unico modo possibile per risolvere i conflitti. Vediamo, ad esempio, come rapidamente chi sta accanto a noi non solo possiede lo status di sconosciuto o di immigrante o di rifugiato, ma diventa una minaccia, acquista lo status di nemico. Nemico perché viene da una terra lontana o perché ha altre usanze. Nemico per il colore della sua pelle, per la sua lingua o la sua condizione sociale, nemico perché pensa in maniera diversa e anche perché ha un’altra fede. Nemico per... E, senza che ce ne rendiamo conto, questa logica si installa nel nostro modo di vivere, di agire e tutti cominciano ad avere sapore di inimicizia. Poco a poco le differenze si trasformano in sintomi di ostilità, minaccia e violenza. Quante ferite si allargano a causa di questa epidemia di inimicizia e di violenza, che si imprime nella carne di molti che non hanno voce perché il loro grido si è indebolito e ridotto al silenzio a causa di questa patologia dell’indifferenza!”

Il rito nella basilica vaticana viene scandito da suggestivi riti antichi. L'imposizione della berretta rossa, il giuramento, la consegna dell'anello, il sigillo di fedeltà e amore alla Chiesa fino al sacrificio estremo. Al termine della
celebrazione del concistoro, il Papa regnante e i nuovi cardinali hanno fatto sapere di volere andare a trovare il Papa emerito Ratzinger. Contrariamente alle volte precedenti Ratzinger ha dato forfait per via delle sue condizioni di salute fragili. Così due pulmini alla fine della messa sono saliti al Monastero Mater Ecclesiae dove abita in clausura Benedetto XVI.

Al concistoro è presente una delegazione italiana guidata dal ministro Marianna Madia. Domattina, invece, per la messa
di fine Giubileo e la chiusura della porta santa di San Pietro,
la delegazione italiana comprenderà il Presidente della
Repubblica Mattarella e Matteo Renzi. 
Ultimo aggiornamento: 21 Novembre, 09:27 © RIPRODUZIONE RISERVATA