Sfregio al ponte di Rialto «Il Comune si costituirà parte civile per i danni»

Mercoledì 18 Gennaio 2017
Il Comune si costituirà parte civile, nel caso in cui il responsabile o i responsabili dell'atto vandalico sul ponte di Rialto siano individuati e sottoposti a processo. Lo afferma l'assessore alla Sicurezza, Giorgio D'Este, dopo che i restauratori hanno ripulito il danno provocato fra venerdì e sabato.
«Non vedo l'ora di vedere in faccia questo vandalo o questi vandali - commenta D'Este - perché ci costituiremo parte civile per tutti i danni materiali e d'immagine provocati alla città. Inoltre - conclude - in attesa dell'inasprimento per legge della pena minima per chi imbratta i monumenti, mi adopererò per elevare la sanzione comunale da 50 a 500 euro».
Intanto, anche la gioielleria Al ponte de Oro ha sporto denuncia contro ignoti per danneggiamento.
Le indagini della polizia municipale sono in pieno svolgimento, ma l'unica cosa certa è che l'atto vandalico sul ponte di Rialto appena ripulito, è stato premeditato con cura. A rilevarlo sono alcuni dettagli emersi dalle riprese delle telecamere sul ponte che ancor prima della comparsa del murale smascherano le intenzioni del vandalo. Non è certo al 100 per cento se si tratti di un maschio o di una femmina, poiché le immagini notturne non sono ben definite. Tuttavia, la polizia municipale ritiene possa trattarsi di una ragazza giovane (sui 20 anni) e con tratti somatici orientali, ma anche qui è tutto da verificare. Il vandalismo si è verificato certamente verso le 3 di sabato mattina, con il favore dell'oscurità.
La persona arriva sul ponte con tutto l'armamentario del caso: una sacca piena di bombolette spray colorate e un abbigliamento adatto a non sporcarsi, cioè una tuta bianca come quella utilizzata dagli imbianchini. Ha i capelli tirati su, raccolti in una sorta di chignon. Sono le 3.15 quando gli occhi elettronici colgono la flagranza, mostrandola in primo piano con una bomboletta di vernice rossa mentre si sbizzarrisce sulla serranda, e probabilmente quella scritta enorme in rosso e giallo è proprio la sua tag, cioè la sua firma nel gergo writer, che Xpees. Le indagini sono in corso e dopo ore di lavoro serrato e attenta visione delle telecamere posizionate sul ponte di Rialto e nei vicini palazzi dei Camerlenghi e dei Dieci Savi, nessuna pista viene esclusa. Neppure quella che vede Xpees provenire da un Paese del Nord Europa, forse dalla Danimarca. Questo tag compare infatti a Venezia da 4 mesi e non sono rari i vandali stranieri che arrivano qui per apporre la propria firma.
I vigili, guidati dal comandante Marco Agostini, contano di riuscire a riconoscere la giovane e sanzionarla. Un ruolo fondamentale nelle indagini lo giocano due ragazzi che sabato mattina hanno incrociato la giovane sospettata sul ponte, ripresi dalle telecamere mentre si fermano un attimo a parlarle. I due testimoni sono solo di passaggio quella notte ma potrebbero segnare la svolta del caso, identificando la graffitara. A loro va l'appello della Polizia municipale che sta cercando di rintracciarli con la richiesta di collaborare.
Giorgia Pradolin
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