Rischiò di annegare in Canal Grande, due condanne

Mercoledì 24 Maggio 2017
Due condanne per lesioni gravi a tre anni e 4 mesi di reclusione ciascuno per i responsabili dell'episodio avvenuto nell'aprile del 2016, quando un cingalese di 34 anni fu gettato nelle acque del Canal Grande, di fronte alla stazione ferroviaria, rischiando di annegare. Le ha inflitte ieri il gup Massimo Vicinanza al russo Andri Mazic, 39 anni, e al polacco Marcin Damian Wenerski, 27 anni (difesi dagli avvocati Pascale De Falco e Claudio Beltrame) derubricando nell'ipotesi meno grave il reato di tentato omicidio inizialmente contestato dalla Procura. Ritenendo sussistente il reato di lesioni, il giudice non ha accolto l'istanza presentata dal terzo imputato, il polacco Artur Grzegorznato Rupik, 27 anni (avvocatessa Tiziana Nordio), che aveva chiesto l'applicazione di tre anni e otto mesi per tentato omicidio. La sua posizione dovrà essere presa in esame da un altro gip.
La sera in cui si verificò l'episodio i tre imputati erano ubriachi fradici: secondo l'accusa, afferrarono il cingalese, con cui avevano trascorso qualche ora nei giorni precedenti, e lo gettarono in Canal Grande, iniziando ad urlargli frasi offensive, per poi tirargli addosso un sacco di sabbia trovato sulla riva. Probabilmente pensavano ad uno stupido scherzo, ma il giovane non sapeva nuotare e, ubriaco, iniziò ad annaspare in acqua. A dare l'allarme fu una coppia di turisti: il cingalese fu soccorso da un tassista e dai vigili urbani. I sanitari del Suem lo trasportarono subito in ospedale, dove fu ricoverato in rianimazione.
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