Revocato il presidente di Confartigianato Ildebrando Lava, gli succede il vice Nazzareno

Domenica 3 Aprile 2016
Revocato il presidente di Confartigianato Ildebrando Lava, gli succede il vice Nazzareno Ortoncelli, imprenditore del settore trasporti di Torre di Mosto. Seduta infuocata venerdì notte nella sede di via Perugia. La riunione del Consiglio direttivo dell'associazione artigiani di San Donà si è conclusa in tarda notte. La maggioranza, composta da 16 membri su 25 presenti, ha votato la revoca di Lava. Dall'incontro sono emersi tre punti a lui contestati. L'ex presidente avrebbe agito compiendo scelte di carattere personale, ossia senza comunicarle all'assemblea consiliare, nel progetto «Agrivillage» di Musile e nell'impegno la legge relativa alla creazione del fondo «Serenella» in solidarietà alle aziende vittime di mancati pagamenti. Terzo argomento sotto i riflettori è una contestazione disciplinare nei confronti di un dipendente dell'associazione artigiana, presentata dallo stesso Lava. A fronte della sfiducia del Consiglio lo statuto dell'associazione artigiana prevede che sia nominato subito il nuovo presidente. Unico candidato, sempre votato a maggioranza, è risultato Ortoncelli, 56 anni, sposato con due figli, già presidente del comparto regionale dei Trasporti di Confartigianato. Resterà in carica fino al 2019, la fine del mandato previsto per Lava, salvo nuovi sviluppi e prese di posizione dello stesso. Visto il suo temperamento è probabile che la partita non sia chiusa qui. Lava potrebbe impugnare la votazione, con tutta probabilità depositando l'istanza domani, lunedì 4 aprile. Interpellati in merito alla vicenda Ortoncelli e Lava sono risultati non reperibili, anche se l'ex presidente nella riunione di venerdì si è difeso presentando alcune osservazioni circostanziate e documentate, a tutela dalla sua onorabilità e dell'azione compiuta in Confartigianato. Per dirimere la questione si renderà necessario quindi il ricorso ad un collegio dei probiviri. Secondo alcuni appartenenti del Consiglio il ricorso ai probiviri doveva essere la strada più logica, con una soluzione interna alla stessa associazione, invece che arrivare allo scontro.
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