Il premio al pescatore di note

Lunedì 16 Gennaio 2017
Il premio al pescatore di note
«Da parte di padre erano tutti musicisti, da parte di madre pescatori. Ecco perché qualcuno mi ha chiamato il pescatore di note. Pino Donaggio, 75 anni, ieri mattina è stato insignito Veneziano dell'anno 2016, nelle sale apollinee della Fenice. Una cerimonia ufficiale eppur intima, alla qualche ha partecipato anche il sindaco Luigi Brugnaro con la moglie Stefania, conclusa con il pubblico in piedi a cantare, assieme a Pino, Io che non vivo senza te. Il premio Veneziano dell'anno è stato conferito dall'omonimo comitato e patrocinato dall'associazione Settemari; quest'anno giunge alla 38. edizione, pegno di riconoscenza a chi lavora negli ambiti della scienza e della cultura, contribuendo a promuovere l'immagine della collettività veneziana nel mondo. «Autore di canzoni italiane tra le più diffuse di tutti i tempi, artista brillante, illuminato da Venezia e dalla sua laguna che non ha mai voluto abbandonare», recita la motivazione del prestigioso riconoscimento, ed in effetti, come ha sottolineato Maurizio Crovato nella presentazione, c'è un doppio filo che lega Donaggio a Baldassarre Galuppi: entrambi nati a Burano, entrambi invitati a risiedere all'estero (Pino in California, Galuppi alla corte russa), ma ritornati a Venezia come patria non solo dei natali ma dell'intera loro vena artistica. «In California si sta a casa aspettando la telefonata per comporre un colonna sonora - ha aggiunto Donaggio - non faceva per me. A volte la musica non viene, si sta al pianoforte a scrivere ma non esce nulla. Allora basta girare per Venezia, visitare qualche museo o galleria d'arte e torna l'ispirazione. Incontro tanta gente che mi dimostra il suo affetto e in questi ultimi anni capisco che ha compreso il mio percorso di artista e che mi ama». La cerimonia è iniziata con un'esibizione dei Solisti veneti, diretti da Claudio Scimone (ensemble della quale fece parte il giovanissimo violinista Donaggio), che hanno suonato due arie composte per loro dal musicista veneziano: Eccesso e Lettera. Cristiano Chiarot, sovraintendente della Fenice, ha indicato Donaggio come una figura simbolica soprattutto nei confronti dei giovani, capace di lavoro, amore per la città, fama internazionale e semplicità. Donaggio, dopo il conservatorio Benedetto Marcello, divenne noto al grande pubblico per la partecipazione al festival di Sanremo del 1961, con il brano Come sinfonia, assieme a Teddy Reno, ed in seguito Io che non vivo (senza te) divenne una fra le cinque delle canzoni più cantate al mondo, tanto da entrare nel repertorio di Elvis Presley. «Ora sto lavorando alle musiche per due film con un altro noto veneziano: Terence Hill», ha concluso Donaggio.
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