«Questa gente non scappa dalle guerre ma riempie le tasche di qualche coop»

Mercoledì 7 Dicembre 2016
«Questa gente non scappa dalle guerre ma riempie le tasche di qualche coop»
Sette striscioni di protesta contro l'accoglienza dei richiedenti asilo affissi nel corso della notte in altrettanti zone della provincia e tutti firmati Prima i Trevigiani. È una nuova sigla che si autodefinisce Comitato di cittadini, ma che in realtà è il nuovo volto dei militanti di Forza Nuova usciti dal movimento circa un mese fa e adesso confluiti sotto un nuovo tetto. L'estrema destra trevigiana cambia forma: lascia l'organizzazione tipo partito, non senza polemiche interne che stanno dividendo vari circoli provinciali di Forza Nuova in un po' tutta Italia, e si ripresenta con le vesti del comitato. Ma i contenuti e i toni decisi sono sempre gli stessi. Il blitz in giro per la provincia viene definito un'azione dimostrativa. Non sono stati scelti punti a caso, ma mirati: «Sono tutti tristemente famosi - si legge in un comunicato -: la caserma Zanusso di Oderzo, la caserma Serena di Dosson, l'hotel Dalle Nogare di Motta di Livenza, il Ferrotel di Treviso, il b&b Le Magnolie di Zerman e due punti individuati come possibili nuovi centri di accoglienza, cioè l'ex Hub di via Cà Zane a Resana e l'ex istituto Fleming di Treviso. Con questi striscioni il Comitato ha voluto intervenire sull'argomento immigrazione, facendo sapere la propria posizione in merito. È ora di finirla con questo falso buonismo di chi accoglie indiscriminatamente tutti questi immigrati, che non scappano da nessuna guerra, ma servono solo a riempire le casse di qualche cooperativa».
Gli esponenti di Prima i Trevigiani si sono fatti fotografare, tutti con il volto scoperto, mentre srotolavano gli striscioni incentrati sulla richiesta di farla finita con l'assistenza ai migranti: argomenti tutti cari a Forza Nuova e adesso riproposti. La ricetta è sempre la stessa: svuotare i centri d'accoglienza seduta stante e destinare le risorse previste per i migranti alle famiglie trevigiane in difficoltà. Tutte queste tesi e azioni contribuiranno a innalzare, ancora una volta, la tensione.

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