Caserma divisa, ma vanno tutti a Treviso

Domenica 11 Dicembre 2016
Caserma divisa, ma vanno tutti a Treviso
TREVISO - (P. Cal.) Divisa a metà, o quasi: una parte insiste su Treviso, l'altra su Casier. Eppure i richiedenti asilo dell'ex caserma Serena se vogliono entrare in possesso della carta d'identità prendono solo ed esclusivamente la strada che porta a Ca' Sugana. A oggi, su circa 700 ospiti, sono 401 quelli iscritti all'anagrafe trevigiana e quindi in possesso del documento d'identità. A Casier invece non c'è andato nessuno. «Ma noi - dice Miriam Giuriati, sindaco di Casier - non abbiamo respinto alcuna richiesta. Semplicemente qui non si sono presentati». Se qualcuno dovesse farlo a Casier, avrebbe comunque le porte spalancate: «La carta d'identità non può essere rifiutata - ammette la Giuriati - ne ho parlato con il mio segretario comunale e me lo ha confermato. Il sindaco di Oderzo però (che per prima ha detto no al rilascio delle carte d'indennità ai richiedenti asilo considerando non sufficiente il permesso di soggiorno come garanzia delle proprie generalità ndr) qualche ragione ce l'ha. Se i sindaci leghisti partecipassero alle riunioni, magari alcune cose si potrebbero discutere assieme». Giuriati però un paletto lo mette: «Io mi baso solo sui 437 richiedenti asilo che l'ex caserma Serena può ospitare, quelli previsti dal bando. Su questo numero calcolo la quota che può essere accolta dal mio comune. Se sono oltre 700 mi aspetto che gli eccedenti vengano smistati altrove».
Intanto la Lega di Treviso insorge contro l'amministrazione Manildo che, invece, la carta d'identità la concede senza alcun limite: «Grazie alle scelte di Manildo e del suo assessore Cabino Treviso diventerà la terra promessa dei clandestini - accusano il capogruppo Mario Conte e il segretario provinciale Dimitri Coin - adesso vogliamo che l'amministrazione comunale ci dica esattamente quanti sono gli immigrati che hanno ottenuto la residenza anagrafica nel territorio di Treviso pur essendo residenti in centri di accoglienza di altri Comuni e quanti l'hanno richiesta. Manildo spieghi ai suoi cittadini perché tra gli ospiti del centro alla ex caserma Serena ben 401 risultano con residenza anagrafica a Treviso e nessuno invece a Casier. Probabilmente tutti, a partire dagli altri sindaci di sinistra, hanno capito la mollezza sconsiderata della giunta trevigiana. Il risultato? In una città con il welfare a zero, questi presunti profughi, come ammette con scandalosa e vergogna tranquillità l'assessore Cabino, avranno il diritto di chiedere aiuti economici e di chiedere la casa».

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