(bt) Dopo oltre quattro anni Damiano Cunego ritrova il gusto della vittoria. Il veronese, 36 anni a settembre, si è imposto nella sesta tappa del Tour of Qinghai Lake, dove nel 2003 conquistò il primo dei suoi 49 successi fra i professionisti. Non una corsa semplice quella cinese, visto che i ciclisti sono saliti fino a quota 4120 metri. «Mancava davvero l'aria», racconta Cunego, il cui attacco è arrivato a 25 km dal traguardo, sul penultimo Gran premio della montagna della giornata, che l'ha visto transitare in vetta assieme a Mauricio Ortega. Lungo la successiva discesa il colombiano cade e così il capitano della Nippo-Vini Fantini prosegue la sua azione in solitaria, arrivando con un buon margine all'imbocco dell'ultima ascesa di 10 km, nella quale con esperienza amministra il vantaggio, tagliando il traguardo con 1'11 su Antonio Santoro e 1'26 sull'ucriano Sergiy Lagkuti. «Una tappa davvero molto dura e faticosa, sia per dislivello che per l'altimetria e l'aria rarefatta - racconta il Piccolo Principe, trionfatore del Giro d'Italia 2004 -. Sono arrivato all'ultima salita con un buon vantaggio grazie al forcing svolto sulla precedente ascesa. Sembrava non finire mai, vedevo gli avversari alcune curve più sotto e pensavo che la fatica era uguale per tutti. Sono davvero felice per me e tutto lo staff della Nippo-Vini Fantini, che con grandi sacrifici ci segue in queste trasferte». Il risultato consente a Cunego di salire al decimo posto della classifica generale a 3'45 dal colombiano Yonatha Monsalve, che per soli 7 ha scalzato dalla vetta il livornese Davide Mucelli.
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