Un sequestro da 500mila euro

Giovedì 23 Marzo 2017
Un sequestro da 500mila euro
L'operazione più consistente dal punto di vista degli importi è quella che ha portato a scoprire una frode carosello, con una cartiera con sede fantasma a Vedelago e un'azienda di materie plastiche di Occhiobello che grazie a un giro di fatture per operazioni inesistenti per 14 milioni di euro aveva nascosto al Fisco un giro d'affari per 48 milioni di euro, con 4 milioni di Iva evasa.
Sulla stessa falsariga il giro di oltre due milioni e mezzo di false fatturazioni, alcune delle quali intestate anche a persone che risultavano già morte, nella frode fiscale che superava i confini del Polesine e arrivava fino all'estero, e che ruotava attorno a un'azienda che opera nel settore del commercio all'ingrosso di rottami ferrosi e dei sottoprodotti metallici della lavorazione industriale.
Una delle operazioni che vengono presentate con maggiore orgoglio è quella che ha portato a maggio a scoprire, in uno scialbo capannone all'interno dell'Area Tosi, protetto da telecamere di sicurezza e da una porta che si apriva solo a chi pronunciasse al citofono la parola d'ordine e si facesse riconoscere, con le finestre schermate con carta da pacchi, una sala abusiva per giochi d'azzardo e scommesse clandestine gestita da un insospettabile pensionato di origine meridionale, residente vicino a Rovigo. Fra l'altro, su 10 interventi effettuati in sale giochi e centri di scommesse, ne sono risultati irregolari il 70 per cento.
Nel bilancio complessivo del 2016, particolare rilievo rivesta anche il blitz del 19 maggio in un'azienda agricola a Concadirame che come rimarca il vicecomandante provinciale, il tenente colonnello Sebastiano Mario Rizzo, è stato di grande impatto, portando alla scoperta di un caso di caporalato con 18 lavoratori sfruttati in nero. Da sottolineare anche la scoperta del deposito di rifiuti in un capannone a Bosaro, con oltre quattromila tonnellate di carcasse d'auto ed elettrodomestici ammonticchiati. A Occhiobello l'operazione a più riprese nel laboratorio tessile gestito da cinesi. Dopo un primo controllo e un'ordinanza del sindaco Daniele Chiarioni, era stato vietato l'utilizzo della struttura di via delle Scienze, dove si trova il laboratorio tessile cinese Confezioni di Lin Yongjun e dove erano stati ricavati dei precari alloggi, fino a che non fosse stato esso tutto in regola. Facendo orecchi da mercante, avevano ignorato le prescrizioni e questo ha portato la Finanza ha a porre sotto sequestro il laboratorio e oltre mille abiti da donna, per un valore totale di circa 500mila euro, nonché di 36 macchinari professionali, in modo da evitare che potessero essere nuovamente e illecitamente essere riprese le attività lavorative della ditta.
A proposito di sequestri, da segnalare quello eseguito nei confronti di una famiglia di etnia rom residente a Crespino, con reddito dichiarato praticamente pari a zero, ma un parco mezzi di tutto rispetto. Visti i loro precedenti, più di un sospetto che fossero stati acquistati con proventi di attività illecita, così che sulla base delle norme previste dal Codice antimafia, che si applica anche a soggetti non direttamente legati alla criminalità organizzata, sono stati sequestrati due camper, un'Alfa 166, due Fiat Punto, un'Audi A6 e uno scooter.
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