Indagati due ciclisti e un medico

Giovedì 30 Giugno 2016 di Nei guai gli atleti Trolese e Savogin con il dottor Vanzetto. Anche ormoni femminili per vincere
Indagati per doping due cicloamatori e un medico di base della Bassa Padovana. Uno dei due atleti, pur di vincere e alterare le proprie prestazioni fisiche, assumeva ormoni femminili. Ancora una volta questo nuovo filone della lotta al doping è nato attorno alla pizzeria da asporto di Villafranca, il locale che, secondo l'accusa, era diventato il punto d'incontro di diversi ciclisti amatoriali trovati positivi al doping. E tra i frequentatori c'era Alberto Trolese, 48enne di Carmignano di Brenta già arrestato nel 2003 per doping, che è stato accusato di avere venduto al cicloamatore Francesco Savogin, trentenne di Vescovana, alcune sostanze vietate come la gonadotropina corionica, fentermina, prednisolone e prednisone. Tutti farmaci per i quali il cicloamatore, allora in forze alla squadra Velo Club 2 Torri di Rovigo, è stato trovato positivo alla fine della gara "Trofeo ciclistico Piovese 2014" a seguito di un controllo da parte dei carabinieri del Nas coordinati dal sostituto procuratore Benedetto Roberti. Trolese poi, ancora secondo l'accusa, nel maggio del 2015 nella sua abitazione di Carmignano di Brenta avrebbe venduto ancora a Savogin una boccetta di ormone della crescita pagata dall'atleta almeno 400 euro. Sono così scattate le indagini e, secondo l'accusa, Trolese tra l'autunno 2014 e il maggio 2015 è stato trovato in possesso di una quindicina di ricette mediche rosse rubate a un medico di Bolzano Vicentino e di una serie di sostanze proibite. Quindi, nel giugno dell'anno scorso, sempre per l'accusa, avrebbe utilizzato il timbro di un medico veterinario per ritirare in farmacia sostanze illecite. Trolese, pure lui cicloamatore, sempre a giugno dell'anno scorso, ha minacciato Savogin quando ha scoperto che aveva fatto il suo nome agli inquirenti.
Lo ha avvicinato durante una gara e gli ha detto: «È una fortuna che ci siamo parlati e chiariti, perché avevo già trovato delle persone dell'Est Europa per farti rubare la macchina e la moto, per spaventarti e costringerti a ritrattare quanto avevi dichiarato».
Nei guai anche il medico di base Luigino Vanzetto con l'ambulatorio a Solesino, ma residente a Rovigo. Secondo l'accusa, avrebbe prescritto a Savogin farmaci vietati come Sustanon e Gonasi Hp (ormoni femminili), per curare un disturbo erettile. In realtà, davanti agli inquirenti il medico avrebbe ammesso di aver prescritto tali sostanze al ciclista per alterare la sua prestazione sportiva.
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