Giovani, 4 su 10 sono senza lavoro

Martedì 26 Settembre 2017
Giovani, 4 su 10 sono senza lavoro
LA STATISTICA
ROVIGO Qualcuno esulta: in Veneto i numeri di posti di lavoro sono tornati ai livelli pre-crisi. Ma, senza entrare nel merito della qualità dei posti di lavoro, il vero problema è che non è così dappertutto e, anzi, c'è chi sembra ancora essere dentro la crisi. Rovigo, infatti, è ancora al di sotto dei livelli del 2008. Ma, soprattutto, il terremoto durato dieci anni ha portato i giovani polesani fuori dal mondo del lavoro. Una parabola impressionante nei numeri e, soprattutto, nel confronto con le altre realtà venete. Nel 2007 la provincia di Rovigo era quella dove minore era la disoccupazione giovanile, appena il 4,5%. Numeri da primato. Lontani anni luce da quello che è il quadro odierno, con il numero di under 24 che cercano un lavoro che raggiungono il 41,4%.
PRIMATO NEGATIVO
Volendo trovare un barlume di luce in un quadro così nero, si può solo notare che fra 2015 e 2016 si è avuta un'inversione di tendenza, visto che allora il tasso di disoccupazione giovanile si attestava addirittura al 42,7%. Secondo i dati di Veneto Lavoro, aggiornati a giugno, i giovani fra 15 e 24 anni in condizione di disoccupazione amministrativamente documentata, ovvero iscritti ai Centri per l'impiego, risultano essere duemila. Un numero che sale a 3.735 se si considerano anche tutti quelli al di sotto dei 30 anni. Numeri preoccupanti, che fra l'altro non tengono conto della componente degli inattivi, una quota che in Veneto, una delle regioni meno colpite da quella che è una vera e propria piaga contemporanea, è di circa il 15.6% mentre a livello nazionale la percentuale sale al 24,3%. Il dato aggiornato a livello provinciale manca, anche se tendenzialmente il dato Polesano dei cosiddetti Neet (Not in Education, Employment or Training), ovvero i giovani che non hanno alcuna attività formativa in corso e che non sono nemmeno in cerca di un'occupazione. I rassegnati. E se negli anni 80 i Cccp lanciavano il loro manifesto punk con il celebre «Non studio non lavoro, non guardo la tv. Non vado al cinema non faccio sport», oggi questo ritornello risuona come una realtà decisamente macabra per giovani che rischiano di avere ruoli marginali nella società del domani.
GENERAZIONE NEET
Un dato che, inevitabilmente, va di pari passo con quello della disoccupazione: se tanto il lavoro non si trova, è il ragionamento, è inutile perdere tempo a cercarlo. E così, se Rovigo svetta nella triste classifica della disoccupazione giovanile a livello regionale, dove il tasso di disoccupazione giovanile 15-24 anni si attesta al 18,7%, con una sensibile riduzione rispetto al 2015 quando era del 24,7%, anche per quanto riguarda i Neet, Rovigo primeggia amaramente in Veneto. nella fascia di età fra i 15 ed i 29 anni i Neet sono ben il 23%, del totale. Una percentuale decisamente superiore a quella del resto del Veneto, che si attesta al 17%. Fra l'altro, solo le realtà più grandi come Padova, Verona e Venezia, si attestano di poco sopra la media, rispettivamente 17,1%, 17,7% e 18,5%, mentre a Belluno e Treviso la quota dei Neet è di appena il 16%, a Vicenza addirittura del 14%.
VENETO LAVORO
Guardando ai numeri assoluti, diffusi dall'Ufficio statistico regionale e relativi al 2015, a Rovigo dei 31.623 giovani nella fascia dai 15 ai 29 anni, gli occupati sono 9.423, il 29,8%, ovvero una quota ben inferiore a quella del resto della regione dove i lavoratori sono mediamente il 36%. Sono, invece, 14.931, pari al 47,2% e sostanzialmente in media con il resto della regione con il dato del 47%, i giovani che seguono corsi di studio o di formazione, mentre i Neet sono 7.269. Una buona fetta di chi lavora lo fa con stage: nel 2016 in Polesine sono stati ben 1.800, mentre da gennaio a maggio di quest'anno già 1.135. Se da un lato questo è un segno di buona volontà, dall'altro va considerato che non si tratta di lavori veri. Il futuro del Polesine si gioca, quindi, più che in altre realtà, sul fronte del lavoro.
Francesco Campi

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