Un'odissea senza fine per la tratta ferroviaria Chioggia-Rovigo, nonostante i proclami

Martedì 28 Marzo 2017
Un'odissea senza fine per la tratta ferroviaria Chioggia-Rovigo, nonostante i proclami
Un'odissea senza fine per la tratta ferroviaria Chioggia-Rovigo, nonostante i proclami dell'amministratore di Sistemi territoriali, Michele Gambato. L'ultima notizia, dopo ritardi, soppressioni, scioperi, sporcizia e altri disservizi, vede protagonista direttamente il personale a carico della società di gestione. Sarebbero già più di venti i dipendenti che hanno lasciato negli ultimi mesi Sistemi territoriali, in particolare macchinisti, ma anche manovratori e impiegati. Quindici mesi in cui la mancanza di personale dedicato si è sentita eccome e le soluzioni prospettate da Gambato, secondo alcuni incontri con gli amministratori locali, già verso giugno, appaiono di facile disattesa. Il periodo estivo individuato registra già di per sé un contenimento del carico di affollamento dei treni, inoltre tra i dipendenti serpeggia un malcontento diffuso che ha dato il via al fuggi fuggi generale verso altri enti, primo fra tutti Trenitalia, dove a parità di servizi, vengono garantiti circa 6-700 euro in più nel salario complessivo, ma pure indennità soppresse da Sistemi territoriali, che ha inoltre annullato i vigenti accordi sindacali sull'orario. Nei giorni scorsi lo stesso Gambato aveva annunciato miglioramenti con l'entrata in servizio di nuovi convogli e anche con assunzioni. Difficile, tuttavia, prevedere che ciò possa realizzarsi in tempi rapidi. Fonti vicine alla stessa società prevedono, infatti, circa un anno e mezzo per i tempi di formazione del nuovo personale e due per la creazione di nuovi treni che vadano a sostituire quelli vetusti attualmente in funzione, datati anni 70 e 80. Al tutto si aggiunge l'assenza nel rinnovo dei contratti degli attuali dipendenti che di conseguenza, hanno preferito in diversi casi ricercare altre soluzioni. La mancanza di prospettive e orizzonti, insomma, continua a incidere sulla gestione di una tratta tra le più tristemente note della regione e risulta comprensibilmente improbabile aspettarsi un miglioramento a stretto giro delle condizioni di viaggio di pendolari e utenti generici.
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