Richieste anche di capire il decreto

Martedì 27 Giugno 2017
Richieste anche di capire il decreto
Tutto era andato per il meglio. Nella prima giornata dopo il decreto del governo, viatico per l'arrivo di Intesa-Sanpaolo, gli sportelli delle sede di Veneto Banca di Montebelluna hanno funzionato come sempre. Nessun problema. Fino al tentato suicidio che ha squassato l'attività dell'istituto. Nonostante questo, però, la banca è sempre rimasta aperta continuando a servire i clienti.
Quelli che ieri hanno varcato l'ingresso avevano stati d'animo molto diversi. «Sono qui per chiudere tutti i conti ha messo in chiaro una signora entrando con passo spedito si può ben immaginare cosa penso». «Per chi come me ha un semplice conto corrente non ci saranno problemi è il punto di vista di un'altra quindi per noi oggi va meglio rispetto a ieri». Le bocche dei dipendenti sono rimaste cucite. Alcuni hanno fatto da bodyguard per evitare che i curiosi attratti dalle auto dei carabinieri e dall'ambulanza potessero entrare nell'istituto per vedere cosa stava succedendo.
Per il resto la consegna era di non dire nulla. E loro l'hanno rispettata alla lettera. «E' andato tutto bene hanno tagliato corto non ci sono stati problemi. Di più non possiamo dire». Nelle altre filiali la musica non cambia. «Ho appena ritirato la carta di credito nuova spiega un cliente era qui che aspettava da un paio di mesi. Naturale che abbia il logo di Montebelluna. Mi hanno detto che se fosse necessario me ne invieranno una nuova». Verso la tarda mattinata arriva la clientela business. Impiegate di piccole aziende per operazioni di routine che non vogliono parlare dl futuro dell'istituto: «Di queste cose si occupa il titolare». Stesso discorso in una filiale della Banca popolare di Vicenza alle porte di Treviso. Pochi i clienti. Uno di loro ha effettuato una domiciliazione. All'interno non ha avuto informazioni sulle novità legate al decreto firmato dal Consiglio dei ministri. I dipendenti delle due banche non sono tenuti a spiegare spontaneamente quanto successo. «Perché formalmente non è ancora successo nulla sottolinea Valter Rigobon, presidente di Adiconsum regionale per il correntista tutto dovrebbe rimanere assolutamente identico a prima. Salvo che, un giorno, riceverà una lettera su carta intestata Intesa Sanpaolo in cui gli si spiegherà di essere diventato un cliente del gruppo nazionale. Saranno precisate tutte le eventuali variazioni ed evidenziata, ovviamente, la sua assoluta libertà di rimanere o migrare ad altro istituto».
Di altra portata, invece, i problemi degli azionisti non aderenti alle offerte di transazione che avevano il progetto di intentare una causa. «Oggi non sappiamo chi sia l'interlocutore - conclude Rigobon - abbiamo convocato una riunione urgente con i nostri avvocati per capire come dovremmo comportarci».
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