Ma Gentiloni al Meeting tace sullo ius soli

Martedì 22 Agosto 2017
Sul palco di Rimini lo ius soli non è salito. Gentiloni ha parlato di «diritti e doveri» dei migranti senza nominarlo. Segno che la strada parlamentare della legge è praticamente sbarrata. Dopo gli attentati di Barcellona, l'agenda politica di palazzo Chigi ha volutamente derubricato la cittadinanza per i figli dei migranti nati in Italia tra le non priorità.
Però l'uscita del Papa crea qualche difficoltà al governo. E visto che la legge è considerata ormai su un binario morto, questa nuova e forte presa di posizione di Francesco può riacutizzare tensioni politiche non sopite tra i cattolici che compongono l'esecutivo. Non certo in Alternativa popolare che resta contraria.
C'è chi dice che Matteo Renzi sia ancora tentato di riesumare lo ius soli, come invoca a sinistra Giuliano Pisapia. Ma l'attacco di Barcellona consiglia prudenza al segretario del Pd, che teme una reazione negativa dell'opinione pubblica. Tanto più che già sull'onda dell'allarme innescato dagli sbarchi di migranti sulle nostre coste, a inizio mese Renzi aveva frenato ammettendo che approvare il provvedimento «entro questa legislatura sarebbe molto difficile».
Le reazioni di paura all'attacco jihadista in Spagna, la crescente diffidenza verso i migranti, hanno reso impopolare e poco comprensibile l'allargamento della cittadinanza italiana. E in questo momento il governo non ha bisogno di andare alla conta in Aula dove i no dell'opposizione si sommerebbero ai maldipancia della maggioranza che in Senato non ha i numeri, visto che Alternativa Popolare - come si diceva - è contraria al provvedimento.
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