La siccità soffoca i campi Allarme: raccolti dimezzati

Sabato 24 Giugno 2017
La siccità soffoca i campi Allarme: raccolti dimezzati
Temperature torride e assenza di acqua: è allarme rosso per le coltivazioni veneziane. Una situazione che Coldiretti provinciale non ha esitato a definire tra le più gravi degli ultimi anni tanto che le perdite rischiano di essere ingentissime.
Del resto da giorni le temperature massime sono vicine ai 40 gradi e durante la prima decade di giugno le temperature sono state di ben 3,2 gradi superiori alla media con il 30 % in meno di precipitazioni. Per questo nelle ultime ore in tutte le campagne veneziane gli agricoltori stanno cercando di salvare le coltivazioni di mais, barbabietola da zucchero, soia e naturalmente le varie produzioni orticole che necessitano di un'irrigazione costante. Particolarmente critica la situazione nelle serre di Cavallino-Treporti: a causa delle elevate temperature le irrigazioni devono essere incrementate per consentire la crescita degli ortaggi con un conseguente maggiore dispendio di risorse. In difficoltà anche le colture a pieno campo come barbabietola e mais che risultano già in grave sofferenza. Ma le difficoltà non mancano nelle altre zone dell'Estuario e di Chioggia, dove si fanno i conti con un accumulo di salinità nel terreno che naturalmente porta a creare malattie se non a compromettere del tutto la coltivazione, seccandola. La preoccupazione maggiore è proprio legata alla mancanza di acqua: la portata dei fiumi è disciplinata dalla legge e attualmente si parla di garantire un minimo di flusso vitale individuato nel parametro di 10 metri cubi al secondo. Più che l'abbassamento del livello dei fiumi allarma quello delle falde di 2 metri in meno rispetto al passato. «Purtroppo paghiamo le spese della siccità dei mesi invernali- spiega il presidente di Coldiretti Venezia Iacopo Giraldo - e considerando lo stato attuale della situazione per alcune colture come mais e barbabietola il raccolto è compromesso per un 50%».
Ad emergere è dunque una situazione assolutamente non incoraggiante e in attesa degli acquazzoni si fanno i conti sui giorni di autonomia mentre i richiami ad una programmazione e agli investimenti sul tema sono continui. «Vanno valutati degli investimenti su sistemi di irrigazione all'avanguardia - conferma il direttore di Coldiretti Venezia Giovanni Pasquali - pensati per un minor dispendio d'acqua e soluzioni anti-spreco, inoltre dove è possibile le colture tradizionali vengano sostituite con altre, come ad esempio con l'introduzione del sorgo meno esigente rispetto al granoturco». Anche perché all'orizzonte, per il momento, la stima è nera: Coldiretti teme delle perdite alle coltivazioni, per colpa del clima bizzarro, intorno ad un miliardo solo nei primi sei mesi del 2017. Molto, come accade in queste situazioni, dipenderà dai consumatori: la speranza degli agricoltori è di non dover mai fare un conteggio dettaglio delle perdite, anche perché in questo caso i fondi per il risarcimento rischiano di essere insufficienti.
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