Fuga di notizie sul caso Consip Indagati Woodcock e Sciarelli

Mercoledì 28 Giugno 2017
Fuga di notizie sul caso Consip Indagati Woodcock e Sciarelli
La convocazione è arrivata al pm ieri mattina e, contemporaneamente è partita la comunicazione al Csm, al procuratore generale della Cassazione e al ministro della giustizia, questi ultimi titolari dell'azione disciplinare: Henry John Woodcock è indagato per rivelazione del segreto istruttorio assieme alla giornalista, sua compagna di vita, Federica Sciarelli, accusata in concorso.
La procura di Roma l'ha convocato per la prossima settimana, il 7 luglio, ma la data potrebbe essere anticipata di qualche giorno. L'avviso di garanzia, firmato dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Mario Palazzi, specifica che la rivelazione del segreto sarebbe avvenuta sulle pagine del Fatto quotidiano: il 22 e il 23 dicembre, cioè nei giorni immediatamente successivi al trasferimento del fascicolo dell'indagine sulla centrale unica d'acquisto Consip a Roma, per competenza. In serie, il giornale diretto da Marco Travaglio pubblica in quelle date tre scoop a breve distanza tra loro, tutti e tre relativi ad atti di indagine dello stesso Woodcock: l'iscrizione al registro degli indagati del comandate dei Carabinieri Tullio Del Sette per rivelazione del segreto; quella dell'attuale ministro allo Sport Luca Lotti e, qualche giorno dopo, alcuni dettagli del verbale di Filippo Vannoni, della società fiorentina Pubbliacqua.
Il giornalista che ha dato la notizia, Marco Lillo, non è indagato in concorso con il magistrato della procura di Napoli, ma è accusato di pubblicazione arbitraria di atti. Sul sito del Fatto, spiega l'origine di un altro articolo, quello del 21 dicembre, nel quale riassumeva alcuni elementi dell'inchiesta e dava notizia della perquisizione appena avvenuta proprio presso la sede Consip di Roma (che però non è una rivelazione del segreto): «La procura ha preso un granchio - dice - ho chiamato Federica Sciarelli solo per sapere dove si trovasse Woodcock. Lei mi richiamò e mi disse una frase tipo: «Marco alla fine l'ho sentito e mi ha detto che non sta a Roma». Il giorno dopo, letto quello che avevo scritto, sempre al telefono Federica ha commentato con me ridendo: Vedi come fa? Quello mi dice un sacco di cazzate quando indaga».
La procura di Roma, avrebbe iscritto sul registro degli indagati il nome del pm sulla base del tabulato del cronista del Fatto, ma anche analizzando altri elementi. E riscontri (o smentite) potrebbero arrivare dall'analisi del cellulare di Federica Sciarelli, sequestrato ieri mattina, al momento di notificarle l'avviso di garanzia.
Dal canto suo il segretario del Pd su twitter è stato lapidario: «Il garantismo è un valore sempre, oggi lo è di più. L'avviso di garanzia è atto a tutela del cittadino Woodcock. No alle polemiche, grazie».
Woodcock, che ieri era al lavoro (non sulla parte dell'inchiesta Consip rimasta a Napoli) attraverso il suo avvocato, Bruno Larosa, dice di essere «sereno e fiducioso» : «Il mio assistito è sereno e pronto a spiegare tutto quanto è stato fatto - dice il legale - È un magistrato e come tale non può che avere fiducia nel sistema». Il penalista ha auspicato che «si svolgano accertamenti a 360 gradi al fine di escludere tutti i dubbi, perché va fatta salva la professionalità dei soggetti coinvolti».
Intanto, ieri pomeriggio, è stato interrogato per la seconda volta il colonnello del Noe Alessandro Sessa. Assistito dall'avvocato Luca Petrucci, l'ufficiale, accusato di depistaggio avrebbe «chiarito» alcuni punti. Sentito come persona informata sui fatti aveva detto di aver dato informazioni molto generiche ai suoi superiori sulla necessità di aumentare gli uomini in servizio durante l'inchiesta Consip a Napoli.
© riproduzione riservata

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci