Caos Roma, tocca a un cassiere

Giovedì 24 Agosto 2017
Caos Roma, tocca a un cassiere
I dipendenti dell'Atac sono avvertiti: quando Gianni Lemmetti affrontò nel consiglio comunale di Livorno, da assessore al Bilancio, i lavoratori di Aamps, la società dei rifiuti per la quale ha attivato il concordato preventivo, reagì brusco: «M'importa un c... di questi str...». Il nuovo assessore al Bilancio di Roma, il quarto in un anno, ex cassiere di una discoteca e commercialista, è celebre non solo per il linguaggio colorito, ma anche per le magliette colorate con sui presentava in Comune, da quelle con il rebus alla citazione di Pulp Fiction (Ezechiele 17-8, «Il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dalle iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi»). Ecco, rispetto al primo degli assessori al Bilancio della Raggi (uno ogni quattro mesi) il cambio di look è notevole: Marcello Minenna è un serio economista che probabilmente indossa il completo scuro anche in spiaggia, Lemmetti si propone con capelli lunghi e barba incolta, un po' Ovosodo (anche se lui non è livornese, sia chiaro), un po' Andrea Lo Cicero, il rubgista politicamente sedotto e abbandonata dalla Raggi. E se Mazzillo, l'uomo a cui ha rubato la sedia, ha l'educazione e i modi del bravo ragazzo, Lemmetti è uno che alla minoranza a Livorno, via t-shirt, spiegò che era pronto a defecare sul loro petto. E mentre nelle redazioni romane dei giornali si stappa lo spumante perché difficilmente ci sarà da annoiarsi, i più perfidi all'interno del Movimento fanno sapere che Lemmetti piace molto ai vertici milanesi di M5S, anzi alla ditta, vale a dire la Casaleggio, perché applica pedissequamente le indicazioni che arrivano dall'alto (non a caso con lui a Livorno c'era l'avvocato genovese Luca Lanzalone mandato a Grillo a Roma a gestire la questione dello stadio). Il contrario di Mazzillo che invece era fautore della linea «Roma ai romani». A Livorno oggettivamente ereditò una situazione disastrata e lui alzò tutte le tasse, operazione complicata a Roma dove c'è siamo al massimo. Comunque Lemmetti si è portato avanti con il lavoro e arriva in Campidoglio già mangiato, cioè già indagato per bancarotta fraudolenta, il falso in bilancio e l'abuso d'ufficio nell'ambito della vicenda dell'Aamps. Il nuovo assessore al Bilancio di Roma, la Capitale, la città più indebitata d'Italia e con l'azienda dei trasporti vicina al fallimento, classe 1969, illustra così il suo curriculum che gli consentirà di occupare l'ufficio che fu, per dire, di Daniela Morgante, giudice della Corte dei conti, di Silvia Scozzese, dirigente dell'Anci, e di Marcello Minenna, economista della Consob: «Sono nato a Pietrasanta, ma sono stato per anni residente a Lido. Dopo un po' di tempo all'estero (Est Europa, Marocco, Lucca) e varie vicissitudini, sono tornato a Viareggio, in Darsena. Di lavori ne svolgo molti, da dottore commercialista, consulente di organizzazione aziendale, titolare di un negozio. Le mie competenze, se ci sono, verranno fuori poco alla volta». Raccontata così - questa descrizione è del 2012 - sembra un curriculum un poco fragile, ma Lemmetti, può anche vantarsi di avere lavorato come cassiere della discoteca Seven Apples di Focette, un'esperienza che gli lasciò una processo per appropriazione indebita, dal quale però uscì con una assoluzione perché il fatto non sussiste. «Lavoravo in quella discoteca per mantenermi gli studi, mi hanno accusato ingiustamente», ha spiegato dalla sua casa di Collodi. Sposato, due figli, nel 2014 da titolare di un negozio e commercialista si ritrova con un posto di assessore al Bilancio della giunta a 5 Stelle di Livorno guidata da Filippo Nogarin: con lui e con la nuova assessore al bilancio della città labronica ieri è andato a mangiare il pesce al ristorante livornese La Floridita. Chissà se per l'esordio nell'Aula Giulio Cesare sta già pensando a una nuova t-shirt.
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