Berlusconi rompe con Salvini: «Sbruffoncello»

Lunedì 13 Febbraio 2017
ROMA - Niente voto a giugno, che sarebbe da «irresponsabili» e una legge elettorale proporzionale: Silvio Berlusconi torna sulla scena politica delineando uno scenario che lo vede di nuovo protagonista e dove per Matteo Salvini c'è un ruolo solo da comprimario. «È uno sbruffoncello», dice di lui il Cav, con cui poi però assicura di essere d'accordo al 95% per quanto riguarda il programma, a parte l'uscita dall'euro.
Dalle colonne di Repubblica, l'ex premier non esclude di poter essere ancora una volta in campo a guidare Forza Italia: un progetto che ha bisogno però di tempo in attesa della sentenza della Corte dei diritti di Strasburgo, che potrebbe consentirgli di ricandidarsi. E comunque secondo Berlusconi le elezioni prima dell'estate non si possono tenere perché occorre restituire agli italiani il diritto di scegliere da chi essere governati. Se poi nessun partito dovesse ottenere la maggioranza, allora diventerà necessario costruire una grande coalizione dopo il voto.
Ragionamenti che trovano l'ipotetico alleato Salvini in totale disaccordo. La Lega insiste nel chiedere il voto subito, non vuole il proporzionale e i conseguenti «inciuci», vuole primarie, certa di vincerle. D'altro canto, Salvini non nasconde l'ambizione di essere «votato in massa dagli italiani: dopo Brexit e Trump, tutto è possibile», dice. Il leader della Lega smentisce di usare parole dure in pubblico e toni più morbidi negli incontri a quattr'occhi con il Cav: dalle alleanze in casa a quelle europee passando per l'euro, la Lega rivendica un «programma chiaro» e sfida Berlusconi a compiere una scelta altrettanto cristallina perché «non può tenere il piede in due scarpe. Ha paura del voto, tira a campare, punta all'inciucio». Poi il tema della leadership: «Il tempo delle dinastie - afferma il numero uno del Carroccio - è finito» ed occorre misurarsi direttamente con i cittadini: qualora dovesse vincere un candidato vicino a Berlusconi o lo stesso Cav «non scappo via con il pallone», assicura Salvini. Lo stesso deve valere per gli azzurri, è il leit motiv.

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