Scontro frontale, muore a 4 anni

Giovedì 27 Ottobre 2016 di Dopo il violento impatto fra l'auto su cui viaggiava e un'altra macchina
Non piove più, dopo quattro giorni di maltempo incessante. Il sole finalmente ha fatto capolino e illumina via Udine, nel territorio del comune di Pavia di Udine, alle porte del capoluogo friulano. Sono da poco passate le nove di mattina. La strada, poco lontano dalla rotonda da cui ci si immette per raggiungere Palmanova, è trafficata come sempre. Ma, a quanto pare, non ci sono code, o lavori in corso. Ma bastano pochi istanti per trasformare questa mite giornata d'autunno in una tragedia che nessuno riuscirà a dimenticare. Lungo quella direttrice che porta alla città stellata viaggiano Federico Pablo Baron, un bambino di quattro anni, e la sua mamma, Sofia Feliz Noboa, 32 anni, di origine dominicana, da molto tempo residente in Friuli, proprio a Pavia di Udine. Madre e figlio sono a bordo di una Citroen modello C2 di colore scuro. È con quell'auto che, per cause in corso di accertamento da parte della Polizia stradale di Tolmezzo intervenuta sul posto per tutti gli accertamenti e i rilievi del caso, l'utilitaria va a collidere improvvisamente e frontalmente contro una Nissan Qashqai. L'impatto è violentissimo.
La Nissan, condotta da una donna di 50 anni, anche lei residente a Pavia di Udine, P.C., esce dalla carreggiata e finisce dentro a un campo di granturco. La Citroen C2, gravemente danneggiata nella parte anteriore, si ferma a bordo strada dopo il tremendo frontale; la fiancata è massacrata; parte del motore è schizzato sull'asfalto. L'abitacolo della C2 è contorto. Chi passa in quel momento in via Udine e vede il terribile schianto, e sono in tanti, chiama immediatamente i soccorsi e si ferma anche per capire se può prestare aiuto. Sul posto giunge dopo pochi minuti l'équipe medica del 118 con l'elicottero decollato dalla Centrale operativa di Udine e con un'ambulanza. I sanitari si attivano immediatamente, con il supporto dei vigili del fuoco, arrivati con una partenza dal Comando di via Popone. La C2 viene sventrata di corsa dai pompieri sulla fiancata sinistra: non c'è tempo da perdere per permettere al personale medico di assistere mamma Sofia e il suo piccolo Federico.
È il bimbo quello che versa nelle condizioni più gravi. A quanto si è potuto apprendere, sarebbe stato trovato nell'abitacolo in arresto cardiaco: preso in carico dopo un istante dal 118, viene miracolosamente rianimato sulla strada. Il suo piccolo cuore torna a battere ma il suo stato è disperato. Il trasporto d'urgenza in ospedale, al Santa Maria della Misericordia di Udine, è immediato, ma il piccolo è in fin di vita. Si tenta l'impossibile. Ma non c'è niente da fare perché le ferite riportate nell'incidente sono troppo gravi. Così Federico muore. È mezzogiorno e mezzo quando arriva la terribile notizia, accompagnata da quella delle gravi condizioni in cui versa la madre Sofia: anche lei, infatti, ha riportato serie lesioni e tutti sperano ce la faccia. Ha perso subito conoscenza. Grave, ma non in pericolo di vita, la conducente della Nissan, che dovrebbe cavarsela. Le due automobili sono state poste sotto sequestro e sono in corso tutti gli accertamenti per capire cosa sia accaduto, alle 9, in quel tratto di strada. Del fatto è stato subito informato il magistrato di turno della Procura di Udine che adesso coordina le indagini. Federico lascia il papà, la zia, una sorellina più grande, i suoi amichetti dell'asilo e tutti i parenti che lo amavano. A Pavia sono tutti sconvolti, senza parole, così come lo sono nei paesi contermini. Per la tragica morte del bimbo, insomma, è in lutto tutto il Friuli. Non si contano i saluti e le condoglianze su Facebook e sui social, anche perché la famiglia Baron è molto nota in paese, perché gestisce da molto tempo una rivendita di tabacchi nel centro di Pavia di Udine.
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