I sindaci dell'autonomia: moratoria fino a gennaio

Domenica 14 Febbraio 2016
UDINE - «Rimodulazione di alcuni punti della riforma degli Enti locali, per favorire un dialogo che porti alla ripartenza del processo rinnovatore». È la finalità che ha mosso 11 sindaci del Friuli Venezia Giulia, trasversali per estrazione politica ma uniti da quel Patto per l'Autonomia che hanno fatto nascere alcuni mesi fa, a scrivere una lettera aperta alla presidente della Regione, agli assessori e ai capigruppo in Consiglio regionale per chiedere, anche, uno slittamento dell'avvio delle Uti al 1° gennaio 2017. Una missiva che giunge a pochi giorni dall'intervento della Giunta in Consiglio regionale per modificare la legge di riforma e far partire le Uti in più tempi, aggirando così il problema dei ricorrenti.
In una «situazione di stallo», ribadiscono la volontà di «riorganizzare la struttura del sistema delle autonomie locali», ma vogliono «maggiore flessibilità nei tempi di attuazione, ad esempio con slittamento di avvio delle Uti al primo gennaio 2017, che di merito rispetto alle funzioni da aggregare». I sindaci di Polcenigo, Caneva, Bicinicco, Casarsa, San Giorgio della Richinvelda, Bertiolo, Valvasone Arzene, Mereto di Tomba, Carlino, Pasiano di Pordenone e Fiume Veneto si dicono «pronti a costruire un tavolo di confronto». Tra le proposte, consentire che in ciascuna Uti i Comuni possano continuare a svolgere certi servizi in forma autonoma senza penalizzazioni; dare ai subambiti una forma di organizzazione propria; rivedere le funzioni assegnate per maggiore flessibilità e autonomia decisionale interna a ogni Unione territoriale.
Antonella Lanfrit
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