Arabo, inglese, francese e spagnolo. Parla tutte le lingue del mondo, oltre all'italiano

Mercoledì 3 Febbraio 2016
Arabo, inglese, francese e spagnolo. Parla tutte le lingue del mondo, oltre all'italiano ovviamente, la campagna social e mediatica partita spontaneamente per ritrovare Giulio Regeni, lo studente di Fiumicello scomparso in circostanze misteriose a Il Cairo, la sera del 25 gennaio scorso. Del suo caso, oltre ai media italiani, si sono interessati anche quelli stranieri. A cominciare da quelli britannici, che hanno preso a cuore le sorti del dottorando italiano, studente all'Università di Cambridge, che a Il Cairo stava facendo ricerche proprio per la sua tesi di dottorato sull'economia egiziana. «A nome del college e dell'Università - ha dichiarato al Cambridge news un portavoce dell'ateneo britannico come aveva fatto con Il Gazzettino - i nostri pensieri sono con Giulio, la sua famiglia e gli amici. Attendiamo notizie dalle autorità italiane». La scomparsa di Giulio è stata riportata anche sulle colonne del Times, che ha parlato di «timori crescenti» per lo studente del dipartimento di studi politici e internazionali e ha ricordato le circostanze della sparizione, intorno alle 20 di quella sera. Giulio è stato visto per l'ultima volta a El Dokki, «un'area nel centro di Giza», alla periferia de Il Cairo. Le stesse notizie rimbalzano anche sui siti in lingua araba, egiziani e non solo, ma dettagli che aiutino a svelare il mistero ancora non trapelano. Nel frattempo continua a crescere l'onda di messaggi lanciati su twitter in tutte le lingue del mondo, dagli amici di Giulio per riportarlo a casa, ma anche da chi, semplicemente, ha preso a cuore la sua storia. Con il tam tam sui social chiedono a chi fosse in possesso di informazioni utile di aiutare a fornire una traccia utile a ricostruire gli spostamenti del ragazzo, apparentemente inghiottito nel nulla, in un breve tragitto di metropolitana che avrebbe dovuto portarlo a trovare un amico, a cui voleva fare gli auguri per il compleanno.
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