Verbali distrutti, nei "guai" due vigili urbani

Martedì 28 Giugno 2016
(M.A.) Ad aprile di quest'anno il vicecommissario della polizia municipale Enrico Turatello è stato condannato a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, e all'interdizione dai pubblici uffici per la durata della condanna. Turatello era finito alla sbarra con l'accusa di aver gettato in un cestino il risultato di un alcoltest positivo a cui era stata sottoposta una donna vittima di un incidente la sera del 7 giugno 2009. L'automobilista, alla guida dell'auto del marito, con cui stava avviando la separazione, era uscita di strada in corso Australia. Era risultata positiva e le era stata ritirata la patente, ma nella copia del verbale dell'incidente non era stata fatta menzione della guida in stato di ebbrezza e non c'erano neppure gli scontrini emessi dall'etilometro. L'avvocato del marito della donna, il legale Silvia Scattolin, nei mesi scorsi ha però presentato un esposto in Procura di nuovo contro Turatello, più altri due vigili urbani e la moglie del suo assistito. Sono così scattate ulteriori indagini e il sostituto procuratore Marco Peraro, ha richiesto il rinvio a giudizio per Enrico Turatello, per il vice commissario Stefano De Pasquale di 53 anni residente a Vigonovo e per l'automobilista Sabina Nicoletti di 51 anni residente a Limena. Turatello e De Pasquale sono stati accusati di falsità materiale e ideologica, e soppressione di atti veri. In pratica secondo l'accusa i due hanno distrutto od occultato il "registro di picchetto" relativo al servizio serale del 7 giugno 2009 quando è avvenuto l'incidente in corso Australia. Nicoletti invece è stata accusata di favoreggiamento e falsa testimonianza. Ancora secondo l'accusa insieme ai due vigili urbani c'era il commissario Lelio Zanotto, pure lui accusato di falsità materiale e ideologica, che ha già patteggiato sei mesi.

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