Sciopero dei medici di famiglia, guerra di cifre Regione-sindacati

Giovedì 21 Settembre 2017
(F.C.) È guerra di cifre sullo sciopero dei medici di famiglia, la cui prima tranche si è conclusa ieri. A partecipare tra Padova e provincia, secondo gli organizzatori è stato il 76% dei dottori di base, secondo la Regione appena il 6%. Lo sciopero, per il momento esclusivamente telematico, è promosso dalle sigle Fimmg, Snami, Smi e Intesa sindacale. Dunque, una fetta molto grande o molto piccola in rapporto ai punti di vista (anche se a favore della vision regionale pesa il fatto che il loro bilancio si basa su dati informatici) dei 700 dottori di base in servizio tra città e hinterland ha fatto proprio lo strumento del blocco telematico delle prescrizioni dematerializzate, ricorrendo quindi solo all'uso delle cartaceo (la ricetta cosiddetta rossa). Un successo a detta dei promotori, con una media veneta di adesione del 79% e punte dell'87%. Non ci sono commenti da fare se non prendere atto dell'unità della professione e della massiccia adesione alla protesta nell'interesse dei cittadini e del mantenimento del Sistema sanitario regionale pubblico. Questa è anche la dimostrazione - hanno scritto Domenico Crisarà (Fimmg), Salvatore Cauchi (Snami), Liliana Lora (Smi) e Ildo Antonio Fania (Intesa Sindacale) in una nota rivolta agli iscritti - che i medici di famiglia non si fanno intimidire da minacce e ricatti. Il nostro interesse è quello di assistere e curare sempre meglio i veneti: confidiamo che chi li governa abbia gli stessi sentimenti.
Oggi la protesta rientra mentre replica il 26 e il 27 settembre con cessazione dell'invio telematico delle ricette, cosa che si ripeterà il 10, 11 e 12 ottobre mentre l'8 e il 9 novembre lo sciopero (se non si troverà un accordo) si trasformerà in serrata con la chiusura degli ambulatori dei dottori di famiglia, idem il 13 e 14 dicembre, quindi ogni mese, fino a maggio compreso. Ricordiamo che la categoria manifesta contro, a suo dire, lo smantellamento della rete di cure primarie nella medicina territoriale, la mancata attivazione delle medicine di gruppo integrate, la farraginosa realizzazione dei percorsi necessari al processo di informatizzazione, l'arbitraria riorganizzazione dell'assistenza medica nelle case di riposo.

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci