Primarie, il centrosinistra ci prova

Domenica 26 Febbraio 2017
Primarie, il centrosinistra ci prova
La decisione potrebbe maturare già nel corso dell'assemblea plenaria di Coalizione civica, in programma martedì sera. Se così fosse, Padova diventerebbe un caso nazionale. Una sorta di laboratorio, particolarmente interessante. L'idea che potrebbe emergere durante i lavori degli arancioni, infatti, sarebbe la proposta di indire delle primarie del centrosinistra, a cui sarebbero invitati tutti i candidati di quell'area. Ergo, Arturo Lorenzoni per Coalizione civica, e poi aperte a coloro che si riconoscono nell'alleanza di centrosinistra e che vogliono essere protagonisti di questo percorso partecipativo. Ma il colpo a sorpresa che potrebbe scaturire dalla riunione plenaria al cinema Rex sarebbe più che altro un ultimo appello al Pd, la cui segreteria cittadina ha scelto di sostenere Sergio Giordani, senza l'investitura delle primarie, peraltro andando in rotta di collisione con la maggior parte degli iscritti. «Se Maometto non va alla montagna, sarà la montagna ad andare da Maometto», è un po' il senso dell'iniziativa estrema per indurre il Pd a partecipare alle primarie con il suo candidato e arrivare poi alla scadenza delle amministrative con un centrosinistra unito e compatto. Sulla necessità di effettuare le primarie, intanto, si stanno esprimendo molte realtà: le firme raccolte sono oltre mille, tra cui ci sono quelle di tantissimi delusi del Partito Democratico, come spiega uno di loro, il consigliere regionale Piero Ruzzante: «Non c'è dubbio che le primarie sono la pre-condizione per tenere unito il centrosinistra al primo turno in modo da poter sconfiggere Bitonci. Sommare tutte le forze già in partenza sarebbe fondamentale anche psicologicamente». «Non facendole - aggiunge Ruzzante - si mette seriamente a rischio il risultato finale delle elezioni. A Padova c'è una tripolarità che si confronta con il sindaco leghista, costituita da Pd, da Coalizione e dal Movimento 5 Stelle e bisognerà vedere chi alla fine andrà al ballottaggio: l'appello che mi sento di lanciare è che in questo caso al secondo turno contro Bitonci si vada tutti uniti, grillini compresi, ma dicendolo già adesso». «Fare ora le primarie - osserva ancora il consigliere regionale -, però, resta un punto di partenza imprescindibile. Mi auguro che i segretari del Pd riflettano e considerino anche il fatto che a chiederle sono diverse realtà, tra cui il mondo cattolico, la Cgil e numerose associazioni. Purtroppo finora i dirigenti del partito, erroneamente, non hanno ascoltato la voce del popolo, facendo gli interessi del candidato, ma non certo della città. Se nel 2014 fossimo partiti uniti, con Colasio, Fiore e Rossi insieme, non avremmo mai sentito parlare di Bitonci sindaco». Ieri, infine, Gianni Berno e Andrea Micalizzi in una nota polemizzano con Bitonci. «Mentre pensa di spendere 15 milioni di euro per il Plebiscito, o paga Sgarbi per manifestazioni fallimentari, i quartieri sono abbandonati e la città è sporca. Padova deve cambiare: bloccheremo le risorse destinate ai progetti irrazionali per destinarle alle riqualificazioni e ai bisognosi».

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