Gli agenti penitenziari disertano la festa del Corpo: turni infernali

Sabato 23 Settembre 2017
Gli agenti penitenziari disertano la festa del Corpo: turni infernali
LA PROTESTA
PADOVA Le guardie penitenziarie del Due Palazzi hanno disertato in blocco la festa del bicentenario di fondazione del Corpo. Nel cortile della Casa circondariale, di fronte alle massime autorità cittadine guidate dal Prefetto Renato Franceschelli, c'erano soltanto gli agenti in servizio. Tutti gli altri colleghi hanno ignorato l'evento, secondo le indicazioni fornite da tutte le organizzazioni sindacali, sia confederali che autonome, di categoria. Fp-Cgil, Cisl-Fns, Uilpa-Uil, Sappe, Osapp, Sinappe, Uspp e Ugl hanno approfittato dell'occasione per ribadire che «la polizia penitenziaria non ha nulla da festeggiare» al fianco di un Dipartimento che brilla per assenza e non fornisce risposte adeguate alla soluzione dei gravi problemi che attanagliano il sistema penitenziario del nostro Paese. Padova non sfugge alla regola. Al cronico sovraffollamento delle carceri fa tristemente da contraltare la cronica carenza degli organici, sempre più impoveriti dalla completa mancanza di turn over.
«La nostra è stata una scelta obbligata - tiene a precisare Giuseppe Terracciano della Cisl-Fns - considerate le condizioni in cui il nostro personale è costretto ad operare, di fronte ad un'amministrazione penitenziaria che manifesta silenzio e immobilità di intendimenti. Ancor più ricordando i tragici eventi che nell'ultimo periodo hanno fortemente provato il corpo, come i suicidi di due colleghi. Non ha senso - argomenta il sindacalista - partecipare ad una cerimonia che tutto può essere tranne una festa per i poliziotti penitenziari, che sempre in prima linea garantiscono senza risorse ed uomini i compiti istituzionali in situazioni difficili, con turni di servizio penalizzanti sia a livello personale che familiare».
I NUMERI
Le cifre sono impietose. Delineano un quadro di cronica emergenza che gli agenti penitenziari sono costretti a fronteggiare a suon di sacrifici. La Casa circondariale accoglie attualmente circa 230 detenuti a fronte di una capienza di 90 unità. Il personale garantisce ogni genere di servizio, comprese le scorte e i piantonamenti in ospedali, strutture sanitarie e tribunali, con organici ridotti all'osso. E anche il modello della Casa di reclusione, con una residenzialità in celle singole, è stato ampiamente sconfessato dall'eccessivo affollamento di reclusi: oggi sfiorano quota 600, quando in realtà dovrebbero attestarsi a quota 400. «Operiamo con ottanta guardie in meno alla Casa di Reclusione e un'altra ventina alla Circondariale - lamenta Giovanni Vona, del sindacato autonomo Sappe - ormai da un paio d'anni dobbiamo espletare servizi aggiuntivi senza alcun incremento di personale. Siamo reduci da un'estate folle, con turni di 9-12 ore, riposi ogni quindici giorni, e accumuli di prestazioni straordinarie per 40-50 ore al mese. Stanchezza e demotivazione affiorano quotidianamente tra colleghi che non possono mai abbassare la guardia davanti a detenuti con pene lunghissime e ad alto tasso di pericolosità. Fino allo scorso anno - ricorda Vona - supplivamo alle carenze del Dipartimento con una colletta per far fronte alle spese di organizzazione della festa. Quest'anno non abbiamo raccolto un solo euro».
Luca Ingegneri

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