Forza Italia, battaglia a colpi di insulti

Venerdì 2 Dicembre 2016
Non registra battute d'arresto lo scontro fratricida in Forza Italia. Uno scontro che ha registrato un'impennata mercoledì durante la manifestazione organizzata dalla Lega Nord in piazza Delle Erbe per lanciare la ricandidatura a sindaco di Massimo Bitonci. A gettare benzina su fuoco ha provveduto il forzista lealista Matteo Cavatton che, concludendo il suo intervento è andato giù durissimo nei confronti dei suoi (ex?) compagni di partito: «Noi non abbiamo paura. Non siamo vinti. Non siamo domi. Non siamo imbelli e lotteremo fino alla fine per rispedirli nelle acque lutulenti e di sentina dalle quali sono venuti».
Per l'enciclopedia Treccani, lutulento, in senso morale significa impuro, sozzo, immondo. Sempre secondo la più celebre enciclopedia italiana, l'acqua di sentina è quella che si raccoglie nella parte più bassa e interna di una nave, in una parola l'acqua lurida. Semplificando (e volgarizzando) l'invito che fa Cavatton ai forzisti non allineati è dunque quello di ritornarsene nelle fogne, sottintendendo che da lì sono venuti. «Noi alle elezioni saremo a fianco di Bitonci e non penso che possa parlare a nome di Forza Italia gente che è stata sospesa dal partito» ha spiegato ieri l'ex assessore alla Cultura facendo riferimento all'ex capogruppo forzista Manuel Bianzale, all'ex consigliere Carlo Pasqualetto e all'ex commissario cittadino Simone Furlan. «Salendo sul palco di una Lega estremista e lepenista, questi signori hanno tradito lo spirito di Forza Italia ribatte Bianzale il tutto nella speranza di recuperare una poltrona persa e rimpianta. Noi tornare nelle fogne? Mi fa ridere. Questi signori si dissolveranno nell'aria come una flatulenza molesta». L'ex capogruppo forzista ne ha anche per l'ex sindaco. «Bitonci aveva organizzato la manifestazione con un solo obiettivo: dimostrare che, dopo la sua caduta, i padovani erano indignati e che quindi stavano tutti con lui. Perché tutto andasse per il meglio, non ha badato a spese con manifesti 6 per 3 e volantinaggio in centro storico» dice ancora Bianzale che poi conclude: «Le aspettative però sono state disattese. Di fatto, solo mezza piazza si è riempita. Se togliamo tutti quelli che sono arrivati da fuori città perché sul palco c'era Salvini, alla fine, di padovani ce n'erano gran pochi. Evidentemente la gente ha capito come si sono svolti i fatti».
Convinto che una mediazione si possa ancora trovare tra le varie anime azzurre è invece il coordinatore provinciale forzista Luca Callegaro. «Credo che Cavatton e Mosco anche l'altra sera abbiamo ribadito la loro vicinanza a Bitonci. Quanto ai sospesi, a decidere sarà il partito a livello nazionale conclude Io sono però sono ottimista e spero che, prima o poi, si possa trovare una sintesi tra tutte le anime di Forza Italia». All'attacco anche l'ex capogruppo di Rifare Padova Antonio Foresta. «Mi sa proprio che questa volta gli è andata male sbotta l'esponente centrista Bitonci si era illuso di portare in piazza migliaia di padovani ma, alla fine, anche i suoi hanno dovuto ammetterete in segreto che non è andata esattamente come si aspettavano. Se togliamo i militanti leghisti dell'Alta padovana, in piazza l'altra sera, c'era solo qualche centinaio di fedelissimi».

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