«Fideiussione con 22 giorni di ritardo», il Consiglio di Stato dà ragione a Coppiello nel lungo contenzioso con Breda Scarl

Martedì 6 Dicembre 2016
(L.I.) Ricorso respinto e spese legali a carico di Breda Scarl. Il Consiglio di Stato ha messo la parola fine all'estenuante contenzioso tra le società avvicendatesi nella gestione dell'ippodromo Breda. Il giudizio di secondo grado ha confermato la decisione del Tar del Veneto che nel dicembre scorso aveva dichiarato inefficace la convenzione stipulata il 5 gennaio 2015 dall'allora commissario liquidatore della Fondazione Breda Fabio Crea con la cordata dell'imprenditore trevigiano Antonio De Rossi, ordinando l'aggiudicazione del bando di gara alla rivale, la società Gruppo Coppiello Paolo & C. Snc, seconda in graduatoria. Breda Scarl ha perso il contenzioso per aver adempiuto in ritardo ad una delle condizioni del bando di gara. Avrebbe dovuto presentare, entro 10 giorni, una fideiussione bancaria o assicurativa da 200mila euro a garanzia del rispetto degli adempimenti contrattuali. La cordata trevigiana vi aveva fatto fronte con 22 giorni di ritardo e con un diverso riferimento. L'oggetto della garanzia era infatti riconducibile ad un «precedente provvedimento di aggiudicazione» e non copriva gli impegni e gli obblighi derivanti dal contratto di gestione. In caso di mancato rispetto dei tempi, il secondo in graduatoria avrebbe quindi acquisito il diritto alla stipula della convenzione. «La Fondazione - scrive il Consiglio di Stato - è vincolata al rispetto della propria legge di gara, che ha imposto all'aggiudicatario di consegnare la garanzia entro dieci giorni dall'aggiudicazione definitiva, pena la perdita del diritto a contrarre in favore del secondo classificato». La palla passa ora nelle mani del nuovo commissario della Fondazione Cristian Centenaro, chiamato a definire i termini della gestione dell'impianto per il 2017.

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