Ex base sul Venda, ricerca oncologica su 120 militari

Giovedì 23 Gennaio 2020
Ex base sul Venda, ricerca oncologica su 120 militari
ABANO
Lo screening anti tumore al polmone per oltre 120 persone che hanno prestato servizio o che lo prestano tuttora all'Aeronautica militare e che hanno lavorato, magari anche per breve tempo, all'interno del tunnel del veleni del Monte Venda. La sezione aponense dell'Unione dei Sottufficiali d'Italia, diventata ormai da anni polo di riferimento per le famiglie dei militari colpiti dalle gravi esalazioni di radon ed amianto del 1° Roc, prendono al volo l'opportunità che scaturisce da uno studio internazionale finanziato dall'Ue per 1,4 milioni di euro. E che prevede, attraverso una personalizzazione di inviti indirizzati a fumatori, l'effettuazione di screening ad intervalli regolari di tempo, per verificare e prevenire i casi di tumore al polmone.
La campagna che partirà in diversi Paesi europei prevede, in ambito nazionale, il reclutamento di 10 mila pazienti sotto la regia dell'Istituto nazionale dei Tumori di Milano, chiamato a coordinare una Rete italiana Screening polmonare tra centri oncologici pubblici. Fra questi vi è anche l'Ircc di Padova. Ed è a questo polo di ricerca che si rivolgono le famiglie dei militari dell'Aeronautica. «Il problema che desta la preoccupazione delle famiglie con il ricorrere di casi che hanno visto il decesso di una cinquantina di militari in servizio al 1° Roc spiega il componente del Direttivo Unsi, Giovanni Amato non è ovviamente il problema del fumo. Troviamo però significativo che la finalità della ricerca possa incontrare le nostre problematiche. Non dimentichiamo che esistono ancora due casi conclamati di gravi patologie fra i nostri aderenti».
L'opportunità di uno screening si rivela quindi preziosa. Ed è per questo che l'Unsi chiede alle strutture mediche coinvolte nel progetto finanziato dall'Ue di sperimentare le tecniche di analisi e prevenzione anche sul folto campione di militari. Non è un caso, del resto che la richiesta di essere sottoposti agli esami dell'Ircc avvenga all'indomani dell'ennesimo decesso per tumore al polmone che ha riguardato il maresciallo Luigi Tarquini, di appena 55 anni. L'appello ad essere sottoposti ai test del progetto pilota europeo connesso alla ricerca contro i danni prodotti dal fumo, è connessa all'incertezza sulla futura dislocazione del centro medico specializzato nella diagnosi delle malattie al polmone prodotte dalle esalazioni del 1° Roc. Il polo finora attivo all'aeroporto Allegri ha cessato di funzionare con la chiusura della struttura. Ora il comando dell'Aeronautica dovrà decidere dove trasferirlo. Se nella più comoda sede dell'ospedale militare di via San Giovanni da Verdara o nella lontana sede di Milano. In tal senso l'inserimento dei circa 120 avieri fra i destinatari degli screening di ultima generazione programmati all'Ircc rappresenterebbe un'occasione più unica che rara.
Lucio Piva
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