Tonfo della sterlina, -6% in due minuti

Sabato 8 Ottobre 2016
ROMA - Sono stati due minuti di black-out o qualcosa di simile. Ma è stato solo al risveglio che gli inglesi hanno capito che nella notte la loro sterlina era crollata del 6,1% sul dollaro. Sul mercato di Hong Kong in due minuti di caos ha perso oltre il 6% contro il biglietto verde, precipitando a 1,1841 dollari, ai minimi da maggio 1985, prima di riprendere quota a 1,24 dollari.
Secondo alcuni operatori il crollo avrebbe a che fare con un errore umano, al “fat finger” di un trader che avrebbe inserito un ordine abnorme sul computer, scatenando vendite a raffica della sterlina. Per altri si tratta di un ordine automatico di vendita, innescato da alcuni algoritmi. Proprio nei minuti in cui è iniziato il crollo il Financial Times mandava in onda i commenti del presidente francese Francois Hollande sulla Brexit. «Londra ha deciso di procedere sulla via della Brexit. E credo anche in una hard Brexit. Allora penso che si debba andare fino in fondo».
Parole probabilmente interpretate dai mercati come una minaccia al Regno Unito. Così alle 7,07 ora di Hong Kong, è iniziato il “flash crash” della sterlina, con una discesa repentina da 1,26 dollari a 1,25. Quindi alle 7,08 ancora giù sotto 1,24 con i trader che urlavano «si sta scatenando l'inferno». Infine alle 7,09 la sterlina sprofondava ai minimi da 31 anni contro il biglietto verde.
Qualunque sia stato il grimaldello di questo crollo, che si sospetta anche speculativo, ha messo ulteriore pressione sul mercato, fanno notare gli operatori. Soprattutto perché a quell'ora ci sono pochi operatori al desk e molte macchine che si muovono in automatico in un mercato particolarmente sottile per volumi.

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