MILANO - Un mese e quattro partite: è finita prima del previsto la luna di

Sabato 17 Settembre 2016
MILANO - Un mese e quattro partite: è finita prima del previsto la luna di
MILANO - Un mese e quattro partite: è finita prima del previsto la luna di miele fra Frank De Boer e l'Inter anche se il suo mentore, Erick Thohir chiede a tutti di restargli «assolutamente» vicino. Il day after - dopo l'umiliazione inflitta ai nerazzurri dagli israeliani dell'Hapoel Beer Sheva - è fra i più amari per il tecnico olandese e per la squadra, finiti sul banco degli imputati. Molti i capi d'accusa: un turn over inspiegabile perché troppo radicale, scelte tattiche poco convincenti, un atteggiamento - quello di De Boer - freddo e impassibile che non fa breccia nel cuore dei tifosi. I risultati confermano l'eccessiva disinvoltura con cui Thohir lo ha scelto, rinunciando a Mancini con troppa fretta e comunque con colpevole ritardo. L'indonesiano ha accolto il nuovo allenatore chiamandolo confidenzialmente Frank, adesso i dubbi sono tanti e già circolano i nomi di Capello e Prandelli come possibili sostituti. Thohir è però granitico nelle sue certezze: «Non bisogna distrarsi in un momento così complicato e dobbiamo essere assolutamente vicini a Frank De Boer che saprà trovare il modo per far crescere questo gruppo di ragazzi e riportarli a lottare per le le posizioni che un club come il nostro merita».
La proprietà cinese, in arrivo a Milano per la partita di domani contro la Juventus e per appianare il caso Bolingbroke, dato in uscita, non sembra però orientata a prendere decisioni immediate. Potrebbe concedere ancora tempo a De Boer ma il derby d'Italia sarà comunque un crocevia importante per il futuro del tecnico. Via De Boer? «Stupidate», secondo Piero Ausilio. «Siamo indietro - spiega - anche perché De Boer ha avuto pochi allenamenti e poche partite per lavorare con la squadra».
L'Inter paga un prezzo molto alto all'avvicendamento societario: il Suning ha investito molto nel mercato (ieri presentato Joao Mario) ma l'assenza di riferimenti a Milano complica e condiziona la vita nerazzurra. L'imminente addio di Bolingbroke dovrebbe spianare la strada all'ingresso di un nuovo amministratore delegato, probabilmente italiano. Per questo non è assurdo pensare anche a un ritorno di Massimo Moratti. «Bisogna parlare poco e lavorare sodo», dice Thohir.
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