Il centrodestra di Salvini sull'Europa resta diviso

Domenica 26 Giugno 2016
PARMA - Dopo le divisioni alle amministrative, il centrodestra si ritrova insieme alla corte di Matteo Salvini che ieri a Parma ha lanciato “il Cantiere” dove si sono presentati i rappresentanti di tutti i partiti che hanno litigato durante l'ultima campagna elettorale. A partire da Forza Italia, con Renato Brunetta, Giovanni Toti, Daniela Santanchè a Paolo Romani e poi Giorgia Meloni, Raffaele Fitto e Gaetano Quagliariello. Con il leader della Lega Nord che mette da parte felpe e ruspe per una più moderata camicia e un casco da cantiere giallo come simbolo. Non cambiano però i contenuti euroscettici di Salvini che ha elogiato gli inglesi che hanno scelto Brexit e ha attaccato l'Europa spiegando che «a me piacerebbe che l'Italia tornasse a controllare i suoi confini, la sua moneta, le sue banche, la sua agricoltura, il suo commercio, la sua pesca, perché essere diretti da altri, da tre massoni, burocrati e finanzieri non ci ha portato a nulla di buono». Posizioni che non sfondano tra gli alleati del centrodestra, esclusa Giorgia Meloni.
E siccome un referendum come quello britannico da noi «non si può fare perché la Costituzione lo impedisce e Renzi continua a sostenere che gli italiani sono ignoranti e non devono occuparsi di cose europee» Salvini ha annunciato che «riproporremo in Parlamento per l'ennesima volta la libertà di scelta per i cittadini italiani». Quanto alla valenza politica dell'iniziativa che molti vedono come il primo tentativo di riunire il centrodestra («la coalizione cambierà anche nome», dice il leader lumbard) Salvini ha voluto minimizzare definendola una semplice giornata di lavoro. E a chi gli ha chiesto di Berlusconi ha ribattuto che «io parlo ai milioni di italiani che stanno a casa. Non parlo alle vecchie sigle ma ai milioni di italiani che non sono renziani, che non hanno capito niente dei 5 stelle e che hanno bisogno di un'alternativa concreta, reale e pragmatica, al di là dei partiti» e «mi rifiuto di offrire gli italiani il dibattito stucchevole sulle primarie, sulla leadership, su Mastella, su Fini, su Casini. Guardiamo avanti».
Per la Meloni, «è una delle tante iniziative che possono essere utili per capire sulla base di quali contenuti rifondare una realtà politica che, come hanno dimostrato le ultime amministrative, è in partita se riesce però a mettere in campo candidature credibili» perché «io spero che ci possa essere un'unità del centrodestra più ampia possibile partendo però dai contenuti. Nessuno è indispensabile, l'unica cosa indispensabile è il consenso e il popolo». Per Romani invece la presenza forzista è un «atto di buona volontà e disponibilità nei confronti della Lega, nel senso che è un alleato per noi e un futuro alleato di governo» puntualizzando però che «dobbiamo superare i problemi che ci sono stati con le amministrative e sono convinto che alla fine si troverà una sintesi». L'offensiva anti Europa però lascia fredda Forza Italia e divide il centrodestra.
Ma Salvini ha ricevuto il sostegno del governatore del Veneto: «La politica del futuro - ha detto Luca Zaia - sarà quella delle leadership, attorno a delle leadership si aggregano delle idee. Noi ce l'abbiamo, è quella di Matteo Salvini, attorno a lui si costruisce una road map». «Il futuro - ha detto Zaia - non è quello di parlare di centrodestra o centrosinistra, ma di aggregazioni che condividano strategie e road map: oggi qui se ne individua una alternativa al governo Renzi, sull'immigrazione, sull'Europa».

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci