Gli sposi e gli ospiti della cerimonia nuziale che si stava officiando nella vicina,

Domenica 31 Luglio 2016
Gli sposi e gli ospiti della cerimonia nuziale che si stava officiando nella vicina, antica, Pieve di Rosa, hanno pensato che quei botti fossero fuochi artificiali fatti esplodere, a sorpresa, per il giorno più bello della loro vita. Invece, a poche decine di metri di distanza, si stava consumando una tragedia terribile.
Sono le 17.30 di ieri quando, nella tranquilla e placida campagna di Camino al Tagliamento, un piccolo paese in provincia di Udine, sull'alto argine del grande fiume, un aereo di marca Teknam, modello Cyrrus, a motore, biposto, bianco immacolato, si schianta sull'argine del corso, in un punto dove il fiume non scorre e che, verso la provincia di Pordenone, ai suoi piedi, è coltivato a granoturco; è il borgo di Pieve di Rosa, poche case, una bella chiesa, tanta campagna, e a pochi chilometri, l'aviosuperficie dell'agriturismo «Ca' Loreto», a Pannelia di Sedegliano.
È da lì che Pier Giovanni Gnesutta, tenente colonnello degli Alpini, in servizio presso l'Accademia Militare di Modena, con un ruolo direttivo importante dal 2015, con numerose ore di volo alle spalle, decolla in una calda giornata estiva. È felice perché, con lui, c'è la mamma, su quel biposto; è Paola Daulisio, 72 anni, nativa di Teor, un piccolo comune in provincia di Udine, che nella sua vita non ha mai volato, né da sola, né insieme al figlio.
Un destino fatale attende entrambi. Dopo un breve volo senza problemi insieme al padre Aurelio, infatti, Gnesutta fa salire sul velivolo la madre e i due precipiteranno su quel maledetto argine. È qui che lei perderà la vita per le gravissime ferite riportate nello schianto, sulle cui cause sarà aperta sicuramente un'indagine, per chiarire che cosa mai possa essere accaduto.
A veder venire giù l'aereo sono due persone che stanno camminando con il loro cagnolino, ai piedi dell'argine lungo una piccola strada di campagna: sconvolti, assistono da vicino al gravissimo incidente, che solo per poche decine di metri non li coinvolge direttamente. E una tragedia ancora più grande è stata soltanto sfuiorata: l'aereo infatti avrebbe potuto schiantarsi anche su alcune vicine case, se non addirittura sulla storica Pieve.
I primi ad arrivare sul posto sono due agenti della stazione forestale di Coseano del Corpo forestale del Friuli Venezia Giulia; sono loro che sentono le tremende grida di dolore dell'uomo che è incastrato nell'abitacolo. Per Paola Daulisio, invece, non c'è più niente da fare.
Accorrono immediatamente i vigili del fuoco del Distaccamento di San Vito al Tagliamento, l'equipe medica del 118, giunta dalla Centrale operativa di Udine, le ambulanze, i Carabinieri della Compagnia di Udine e della Stazione di Codroipo, sotto la direzione del comandante, il maggiore Alberto Granà. Viene informato immediatamente il magistrato di turno della Procura di Udine. Per la viabilità e gli adempimenti di rito interviene personalmente anche il sidnaco di Camino, Nicola Locatelli. La salma della settantaduenne sarà recuperata solo nel tardo pomeriggio. L'ufficiale viene, invece, estratto con grandi difficoltà, dopo 45 minuti, dopo essere stato stabilizzato dal personale medico. Trasportato d'urgenza in elicottero al Santa Maria della Misericordia di Udine, il cinquantenne viene accolto nel reparto di terapia intensiva; ha riportato un grave trauma cranico e lesioni in tutto il corpo. La sua vita è appesa a un filo. Mamma e figlio erano partiti la mattina dalla loro casa di Morsano al Tagliamento (((treppop)))
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