Bonus da 500 euro per anziani e disabili

Giovedì 25 Agosto 2016
Cinquecento euro ciascuno. Una tantum. Un bonus, quindi, esattamente come quello di 80 euro stanziato nei mesi scorsi dal premier Matteo Renzi.
Stavolta, però, l'elargizione estemporanea arriva dalle casse comunali. Centottantotto persone, prevalentemente anziani e disabili, che sono in difficoltà e che si vedono costrette ad avvalersi dell'ausilio di un'assistenza, riceveranno appunto un assegno di tale importo. La delibera che mette nero su bianco il fatto che il denaro arrivi a destinazione sarà approvata oggi nel corso della prima seduta di giunta post vacanze.
Il provvedimento, però, ha origine indietro nel tempo, cioè subito dopo l'insediamento dell'amministrazione guidata da Massimo Bitonci. Nel 2014 il primo atto del neo sindaco fu proprio quello di decidere un taglio del 10% sulle indennità: la sua, quelle degli assessori e del presidente del consiglio comunale. Da allora sono stati risparmiati 140 mila euro che ora vengono usati proprio dare la sovvenzione a chi ne ha bisogno. Da un calcolo fatto dal Settore Sociale dovrebbero essere appunto 188 i beneficiari. Stamane durante la riunione di giunta sarà Vera Sodero, titolare della delega al Sociale, a presentare il documento che ha per oggetto il "contributo straordinario in favore di nuclei familiari con presenza di anziani non autosufficienti, o disabili".
La somma ai beneficiari, titolari di un'impegnativa di cura domiciliare rilasciata dal medico, verrà erogata esibendo una certificazione che dimostri che la persona in difficoltà si avvale del supporto di un assistente familiare con regolare contratto (per esempio una badante, oppure un infermiere domiciliare). Molte domande sono già state presentate e protocollate e quindi il via libera odierno in questi casi servirà a sbloccare materialmente il denaro, liquidando i richiedenti.
Il costo che Palazzo Moroni si accolla per lo step iniziale è di circa novantamila euro e quindi ne avanzano circa cinquantamila rispetto alla cifra accantonata tagliando le paghe degli amministratori: pure quest'ultima cifra verrà destinata ad analoghe iniziative di sostegno ai meno abbienti, che saranno individuate entro la fine dell'anno.
Fra i 188 soggetti che usufruiranno del contributo coi sono anche 23 anziani, o persone sole e in situazione di disagio, ai quali era stato tagliato il servizio che prevede i pasti a domicilio.
I numeri dalla povertà a Padova sono sempre più significativi. Nei primi sei mesi di quest'anno il Comune ha erogato 620mila euro per l'assistenza domiciliare (che comprende l'igiene personale) con 320 persone seguite e per quella ambientale (la pulizia della casa) con 140 fruitori. C'è anche un servizio lavanderia per 52 utenti: tutte persone che altrimenti sarebbero lasciate a se stesse. Ma l'amministrazione da sempre si occupa anche dell'Asilo notturno del Torresino per i senza fissa dimora, 82 posti per 310mila euro l'anno, mentre i centri diurni impegnano 110mila euro. Sono numeri sotto i quali si nascondono realtà spesso drammatiche, ma per dare l'esatta dimensione del fenomeno occorre aggiungerne altri: i 600 pasti al giorno delle Cucine economiche popolari gestite dalla Diocesi e le 3.783 persone che lo scorso anno si sono rivolte ai Centri di ascolto della Caritas.

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