11 settembre, cristiani in moschea

Venerdì 19 Agosto 2016
ROMA - A quindici anni dall'attentato alle Torri Gemelle, l'11 settembre le moschee apriranno le porte a visitatori cristiani e laici per mandare un messaggio di pace e sostenere il dialogo interreligioso, anche come strumento contro il terrorismo. A lanciare l' iniziativa sono Co-mai, Comunità del mondo arabo in Italia, e Movimento Uniti per Unire, che chiedono alle moschee, autorizzate e non, di far entrare i non-musulmani, in quella giornata - vigilia dell'Eid, festa del sacrificio - dalle 17 alle 20, per superare paura e pregiudizi verso la religione islamica.
Al progetto hanno già dato la loro adesione oltre trentacinquemila cristiani e, ieri, annunciata la data, l'invito ad aderire è stato rivolto al Papa, come primo testimone del dialogo tra religioni, nonché a istituzioni, partiti - «Invitiamo per primo Matteo Salvini, oltre a tutti i ministri del governo Renzi» - Ong, università, associazioni, sindacati. E, ovviamente, moschee. Di regione in regione, infatti, i luoghi di culto islamico dovranno rispondere all'appello.
«Le moschee che non aderiranno risponderanno direttamente alla loro popolazione, alla loro anima e allo spirito del dialogo - commenta Foad Aodi, presidente Co-mai e Uniti per Unire - Noi renderemo pubblico l'elenco delle strutture che apriranno le porte ma pure la lista di quelle che non lo faranno. La risposta all'appello sarà la prova del nove per gli imam e per l'integrazione in Italia. Non risparmieremo critiche contro le realtà che rimarranno chiuse e contro quei musulmani che vogliono continuare a ragionare come cittadini stranieri, seguendo solo i dettami dei Paesi d'origine». Le difficoltà non mancheranno. «Ci siamo rivolti al Pontefice perché speriamo nel suo aiuto per rafforzare il messaggio».
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