Reddito minimo sorvegliato speciale

Mercoledì 29 Marzo 2017
Reddito minimo sorvegliato speciale
TRIESTE - Un piano di monitoraggio a cadenza semestrale per verificare l'effettiva efficacia, ma anche gli eventuali correttivi, nell'erogazione del reddito sociale: è quanto ha approvato la Giunta regionale su proposta dell'assessore Maria Sandra Telesca, facendo propria la proposta definita dal Tavolo tecnico previsto sia dalla legge regionale istitutiva di tale sostegno (la numero 15 del 2015) che dal relativo regolamento attuativo (decreto 216 del medesimo anno).
Il monitoraggio, negli intenti della Regione, deve servire a fornire elementi conoscitivi generali ai diversi portatori d'interesse coinvolti - come spiega l'assessore - mediante la verifica e il controllo dell'andamento della misura, il supporto alla valutazione a valle.
Tre le direttrici sulle quali agire attraverso un'informazione sistematica: 1) l'ambito finanziario con la raccolta di informazioni sull'andamento della spesa sostenuta dall'Amministrazione regionale e sull'erogazione dei contributi; 2) l'ambito fisico con la raccolta di informazioni, sulla base di specifici indicatori, sulla reale conoscenza della realtà sociale da parte dei servizi pubblici impegnati sulla prima linea dell'aiuto; 3) l'ambito del processo, con informazioni sul funzionamento delle procedure e degli strumenti messi in campo per gestire l'operazione.
Il piano regionale prescrive tutta una serie di passaggi per rendere costante il flusso delle informazioni: lo scopo è snellire e mirare con maggiore precisione l'erogazione dei soldi (550 euro al mese per un anno) e il contestuale rispetto del patto che i Servizi sociali sottoscrivono con la famiglia beneficiaria nel segno di un impegno reale ad adoperarsi per uscire dalle sabbie mobili del disagio.
Tutto questo mentre, tuttavia, si assiste ancora a criticità nei tempi di risposta del reddito sociale a chi ne abbia fatto richiesta. Sebbene Telesca abbia fiducia che nel novero di pochi mesi il nodo sia sciolto, l'assessore ha dovuto proprio in questi giorni fare pressing sull'Inps affinché rimuova gli ostacoli. Da quanto il Governo nazionale ha messo in gioco un proprio aiuto sociale per famiglie con indicatore di reddito Isee fino a 3mila euro, il sostegno erogato dalla Regione si è posto in parallelo a tale misura sotto la gestione dell'istituto di previdenza. Questa sovrapposizione operativa ha generato gli attuali ritardi, sebbene la Regione abbia da tempo reclutato una dozzina di operatori impegnati sia nei Servizi sociali sul territorio che nei Centri per l'impiego proprio per evitare ritardi nella definizione delle pratiche, dei patti e dell'erogazione dei soldi.
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