Visco: «Prove di fusione con Popolare Vicenza su richiesta politica»

Venerdì 24 Giugno 2016
Veneto Banca: Atlante è a un passo. Allo scadere del periodo di opzione, i vecchi soci hanno sottoscritto solo il 2,2% dell'offerta da un miliardo, cioè per un controvalore di 22,2 milioni. Oggi l'aumento si concluderà alle 13 con l'offerta per gli investitori istituzionali ma è ormai scontato l'arrivo di Atlante che verserà il miliardo per salvare la banca e diverrà azionista quasi totalitario con circa il 99% del capitale, più o meno la stessa quota che ha in Popolare Vicenza. E il governatore Vincenzo Visco per la prima volta ammette: «Abbiamo cercato di favorire un'aggregazione tra Popolare Vicenza e Veneto Banca». Rivelando un aspetto nuovo: «Anche su pressione politica». Poi la difesa: «Noi non centriamo niente. Abbiamo agito per agevolare la comunicazione tra due realtà molto difficili e molto conflittuali».
Ieri Veneto Banca ha reso noto il risultato dell'offerta in opzione ai vecchi soci: un fiasco. Non si sa il numero esatto dei coraggiosi (furono oltre 4mila per BpVi). Ma di sicuro non hanno sottoscritto più di 22,23 milioni. Una goccia nel mare del finanziamento necessario. D'altra parte era previsto: troppe le incognite sospese sull'aumento e i problemi burocratici per attuarlo. L'ultimo colpo è arrivato a metà offerta. Non per niente la banca precisa: «Tale valore tiene conto delle revoche alle sottoscrizioni pervenute in seguito alla pubblicazione del supplemento al prospetto informativo depositato presso Consob in data 17 giugno 2016».
La Banca comunicherà entro il 29 giugno 2016 i risultati definitivi dell'offerta e il prezzo di offerta. Ma è già scritto: Atlante ha già detto che entrerà solo al prezzo minimo, 10 centesimi.
Nel frattempo emergono nuovi elementi sul passato. «La Banca d'Italia non ha mai usato Popolare di Vicenza per niente: tutte le ipotesi aggregazioni sono state fatte da loro e quella con Etruria» e saltata per volontà dell'istituto toscano. Lo ha detto il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco durante un'audizione davanti alle commissioni Finanze della Camera e del Senato. Visco ha ricordato che tempo fa «abbiamo chiamato sia Vicenza che Veneto Banca per farle confrontare perché erano due banche non quotate, e c'era la possibilità di scambio di azioni a prezzi non di mercato ma è fallito per motivi interni» alle due banche. «Siamo andati a vedere», ha spiegato, anche in relazione a una «richiesta politica».
Quel che resta di questa operazione è soprattutto tanta rabbia. A fine marzo il controvalore delle cause era salito a quota 174 milioni. Le richieste erano arrivate da circa 2.500 soci. Al tempo stesso si guarda all'esperimento dell'azione di responsabilità. Atlante, che ha già esortato i vertici della Popolare di Vicenza a muoversi in questa direzione, presto farà lo stesso anche con Veneto Banca. Il presidente Stefano Ambrosini nelle scorse settimane ha dato mandato a uno studio legale per studiare la messa a punto del procedimento e la speranza è di portarla all'attenzione dell'assemblea dopo l'estate. Si pensa a fine settembre.
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