ROMA - I vertici della Polizia di Stato hanno una "radice veneta". Il questore di Milano Luigi Savina, che per tre anni ha diretto la Questura di Padova, sarà il vice capo vicario della Polizia. Il dirigente generale di Pubblica Sicurezza, è stato nominato dal Consiglio dei ministri prefetto ed è stato destinato a svolgere le funzioni di vice direttore generale della pubblica sicurezza.
Savina, originario di Chieti, ha un lungo rapporto con il Veneto, avendo iniziato la sua carriera alla questura di Venezia, dopo la laurea in Giurisprudenza. Nel 1981 aveva ricoperto il suo primo incarico come dirigente della Sezione omicidi della Squadra Mobile della Questura veneziana, il cui capo era Arnaldo La Barbera. Successivamente era stato nominato vice dirigente della Squadra Mobile proprio durante il periodo in cui in Veneto si afferma la "Mala del Brenta" di Felice Maniero.
Il suo rapporto con la regione si riallaccia anni dopo aver ricoperto ruoli di rilievo in tutta Italia. Sarà nominato questore di Padova dal 25 agosto 2008 al 2011, incarico che aveva lasciato per assumere il ruolo di questore di Cagliari. Lo aveva sostituito nella città del Santo Vincenzo Montemagno, questore di Brescia.
Come era stato in Veneto per la lotta alla "mala del Brenta", Savina si è distinto anche al Sud per il contrasto alle più importanti famiglie mafiose. Dirigente della Squadra Mobile di Palermo dal 1994 al 1997 aveva contribuito all'arresto dei boss mafiosi Michelangelo La Barbera, Vincenzo e Giovanni Brusca, e Pietro Aglieri.
Il suo ultimo incarico prima della nomina ai vertici della Polizia come questore di Milano dal 2012. Per il ministro degli Interni Angelino Alfano, quella di Savina è una "nomina sul campo". Oltre ad aver assicurato la sicurezza a Milano, ha infatti anche saputo garantire la serenità durante l'Expo nel capoluogo lombadro.
Al neo vice capo della Polizia di Stato sono arrivati gli auguri e le congratulazioni di quanti hanno lavorato con lui, come il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
© riproduzione riservata
Savina, originario di Chieti, ha un lungo rapporto con il Veneto, avendo iniziato la sua carriera alla questura di Venezia, dopo la laurea in Giurisprudenza. Nel 1981 aveva ricoperto il suo primo incarico come dirigente della Sezione omicidi della Squadra Mobile della Questura veneziana, il cui capo era Arnaldo La Barbera. Successivamente era stato nominato vice dirigente della Squadra Mobile proprio durante il periodo in cui in Veneto si afferma la "Mala del Brenta" di Felice Maniero.
Il suo rapporto con la regione si riallaccia anni dopo aver ricoperto ruoli di rilievo in tutta Italia. Sarà nominato questore di Padova dal 25 agosto 2008 al 2011, incarico che aveva lasciato per assumere il ruolo di questore di Cagliari. Lo aveva sostituito nella città del Santo Vincenzo Montemagno, questore di Brescia.
Come era stato in Veneto per la lotta alla "mala del Brenta", Savina si è distinto anche al Sud per il contrasto alle più importanti famiglie mafiose. Dirigente della Squadra Mobile di Palermo dal 1994 al 1997 aveva contribuito all'arresto dei boss mafiosi Michelangelo La Barbera, Vincenzo e Giovanni Brusca, e Pietro Aglieri.
Il suo ultimo incarico prima della nomina ai vertici della Polizia come questore di Milano dal 2012. Per il ministro degli Interni Angelino Alfano, quella di Savina è una "nomina sul campo". Oltre ad aver assicurato la sicurezza a Milano, ha infatti anche saputo garantire la serenità durante l'Expo nel capoluogo lombadro.
Al neo vice capo della Polizia di Stato sono arrivati gli auguri e le congratulazioni di quanti hanno lavorato con lui, come il sindaco di Milano Giuliano Pisapia.
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