Ospedale di Padova, arriva l'ok

Mercoledì 3 Febbraio 2016
Ospedale di Padova, arriva l'ok
«Una giornata storica per i veneti» l'ha definita il presidente Luca Zaia. In effetti lo è stata. Ieri il Tavolo di coordinamento in Regione per il nuovo policlinico di Padova ha deciso che si farà nella zona S. Lazzaro, a est della città, su un terreno di 520mila metri quadrati dato gratuitamente dal Comune, dietro al palasport.
Un ospedale molto particolare, un faro di eccellenza per la sanità veneta, è stato definito, perché grazie al contributo dell'Università che ha studiato il modello scientifico, avrà medici in grado di risolvere i casi più gravi non solo dal Veneto ma da tutt'Italia. Così, accanto al letto del malato saranno allestiti i laboratori per le analisi e ci sarà un campus per gli studenti. Insomma tutto concorre a giustificare la spesa, circa 650milioni di euro per 970 posti letto.
È un bandierina storica perché da questo momento partiranno tutte le procedure burocratiche per costruirlo.
Il sindaco Bitonci, subito dopo la sua elezione, nel giugno del 2014, aveva bocciato l'area scelta dal suo predecessore Zanonato, individuata vicino allo stadio Euganeo a Padova ovest, per eccessivi problemi di natura idrogeologica ed espropriativa. Per risolverli ci sarebbero voluti 100 milioni di euro. La Regione ne aveva preso atto ma "Finanza e progetti", la società privata che aveva presentato un piano sulla vecchia area e ora si vedeva estromessa, si era rivolta al Tar chiedendo i danni. I giudici avevano ravvisato elementi di verità chiedendo alla parte pubblica di motivare meglio l'abbandono del sito e di coinvolgere i privati nelle scelte successive, congelando però la loro richiesta di 150 milioni di euro. Su questo punto la discussione è ancora aperta.
"FeP" chiede di poter adattare a est il vecchio progetto, mentre Zaia ancora ieri ha fatto capire chiaramente che qualsiasi cosa si farà «andrà in gara», dando mandato a un pool di avvocati di scegliere la linea da tenere con i privati.
Se gli ultimi scogli saranno superati la gara potrà essere bandita entro l'anno per avere la prima pietra nel 2018 e la conclusione dei lavori nel 2023.
Ieri dunque i protagonisti del Tavolo oltre a Zaia, Comune (Bitonci), Provincia (Soranzo), Iov (Simionato), Università (Rizzuto) hanno deciso l'area, fattore che cambierà l'assetto urbanistico della città. Vicino al casello di Padova est nascerà una "silicon valley" italiana, con startup multi tasking, dai farmaci ai ritrovati tecnologici per le sale operatorie.
La scelta dell'area non è stata facile, non solo per le implicazioni giuridiche - ora la Regione dovrà fare una delibera ufficiale di stop a Padova ovest da inoltrare ai giudici del Tar - ma perchè il presidente della Provincia, Soranzo, aveva portato un'altra opzione, la zona dell'aeroporto Allegri, giudicandola migliore (è più ampia, 717mila metri) anche se non immediatamente disponibile visto che è divisa fra due Demani, militare e civile. Ma uno studio dell'Azienda ospedaliera, illustrato dal neo dg Luciano Flor, ha chiarito come l'area S. Lazzaro sia la più indicata sotto molti profili: si può avere da subito, è sicura idreogeologicamente, è ben servita e con un piano per la viabilità già finanziato dal Comune.
La benedizione finale è arrivata dall'Università quando il rettore Rizzuto su sollecitazione di Zaia: «Ma voi lo vedete lì il policlinico?» ha risposto: «Per la parte assistenziale e scientifica non ha problemi». Tutti d'accordo, Soranzo astenuto. Il sindaco Bitonci, grande sostenitore dell'area: «Ora andiamo avanti, i veneti e soprattutto i padovani hanno atteso per troppi anni».
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