KRUIJSWIJK Fino ad un'ora dal termine della penultima tappa, quella di Risoul, l'olandese aveva la corsa in pugno, con 3' di vantaggio su Chaves, 4'43" su Nibali e la sensazione di essere in assoluto controllo. Poi il volo sul muro di neve nella discesa del Colle dell'Agnello ha cambiato la storia del Giro. Il quarto posto finale non gli rende merito.
CHAVES Il colombiano ci aveva creduto. La maglia rosa indossata venerdì aveva indotto i genitori ad arrivare in Italia per festeggiare il primo grande successo in carriera del figlio. Nel momento decisivo ha però pagato dazio, ma dimostrando che il futuro è dalla sua parte.
VALVERDE Al suo esordio al Giro, aveva più volte dichiarato che voleva il podio. Obiettivo raggiunto, ma non ha mai dato la sensazione di cercare qualcosa in più per raggiungere la maglia rosa.
LANDA Doveva essere l'avversario principale di Nibali, invece il suo Giro si è chiuso dopo 10 giorni per un'indisposizione, forse causata da una responsabilità ancora troppo grande per lui.
SCARPONI «Dovremmo fargli un monumento», ha detto Nibali. E' stato l'angelo custode del siciliano nei momenti decisivi della corsa ma anche in quelli più difficili. Fondamentale.
BRAMBILLA Il vicentino ha disputato un Giro splendido, non solo per la maglia rosa indossata per due giorni. Spesso all'attacco e sempre in aiuto del compagno Jungels, che ha preso il suo posto in vetta nelle tre tappe successive.
ULISSI Solo sei i successi di tappa italiani, due dei quali arrivati grazie al toscano. Pronto in futuro, chissà, a diventare uomo da classifica.
DUMOULIN Sei giorni in rosa, nessuno come lui. Ha sfruttato al meglio la cronometro iniziale per costruirsi alcune giornate di gloria.
KITTEL E GREIPEL I velocisti tedeschi hanno vinto due tappe a testa per poi salutare tutti, snobbando sfacciatamente la seconda corsa a tappe al mondo.
B.T.
© riproduzione riservata
CHAVES Il colombiano ci aveva creduto. La maglia rosa indossata venerdì aveva indotto i genitori ad arrivare in Italia per festeggiare il primo grande successo in carriera del figlio. Nel momento decisivo ha però pagato dazio, ma dimostrando che il futuro è dalla sua parte.
VALVERDE Al suo esordio al Giro, aveva più volte dichiarato che voleva il podio. Obiettivo raggiunto, ma non ha mai dato la sensazione di cercare qualcosa in più per raggiungere la maglia rosa.
LANDA Doveva essere l'avversario principale di Nibali, invece il suo Giro si è chiuso dopo 10 giorni per un'indisposizione, forse causata da una responsabilità ancora troppo grande per lui.
SCARPONI «Dovremmo fargli un monumento», ha detto Nibali. E' stato l'angelo custode del siciliano nei momenti decisivi della corsa ma anche in quelli più difficili. Fondamentale.
BRAMBILLA Il vicentino ha disputato un Giro splendido, non solo per la maglia rosa indossata per due giorni. Spesso all'attacco e sempre in aiuto del compagno Jungels, che ha preso il suo posto in vetta nelle tre tappe successive.
ULISSI Solo sei i successi di tappa italiani, due dei quali arrivati grazie al toscano. Pronto in futuro, chissà, a diventare uomo da classifica.
DUMOULIN Sei giorni in rosa, nessuno come lui. Ha sfruttato al meglio la cronometro iniziale per costruirsi alcune giornate di gloria.
KITTEL E GREIPEL I velocisti tedeschi hanno vinto due tappe a testa per poi salutare tutti, snobbando sfacciatamente la seconda corsa a tappe al mondo.
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