Da Auronzo a Feltre: la notte delle sorprese

Martedì 13 Giugno 2017
I primi verdetti sono stati emessi. Uno riguarda anche Palazzo Piloni: Daniela Larese Filon non è più la presidente della Provincia. L'ormai ex sindaco di Auronzo (sconfitta da Tatiana Pais Becher) non può portare alla scadenza naturale la sua carica. Perché la legge Delrio impone che siano i sindaci ad essere a capo delle Province. Già ieri il ruolo è stato passato alla vice presidente Serenella Bogana, che oggi pomeriggio presiederà la seduta del consiglio provinciale (la prima senza Larese Filon). Poi, bisognerà andare al voto. Le elezioni per la presidenza dovranno essere indette entro 90 giorni: al momento la data più papabile è quella di domenica 2 settembre. Possibile che si voti anche per rinnovare il consiglio? Al momento è solo un'ipotesi. Ma abbastanza concreta. Il consiglio in carica è stato eletto a inizio gennaio, ma ha già perso due pezzi: Ezio Lise (che non si è ricandidato a Feltre) e Mirco Costa (che non dovrebbe farcela a rientrare in consiglio comunale a Belluno); se il primo verrà sostituito da Roberto Padrin, come primo dei non eletti della lista dei sindaci, per il secondo rischiano di non esserci sostituzioni. A meno che non si rimescolino le carte con una nuova elezione, che metta insieme presidenza e consiglio. A quel punto potrebbe tornare d'attualità una candidatura (per la presidenza) di Jacopo Massaro. Già, il sindaco uscente di Belluno deve passare per il ballottaggio con Paolo Gamba. Ma è forte del suo 49,19%. Lo sfidante del secondo turno arriva con appena il 25,10%. Nel capoluogo, risulta terza la Lega di Franco Gidoni (11,38%), mentre il Pd fa flop (8,95%). Fuori dai giochi il M5S (3,63%), Franco Roccon (3,46%) e Elder Rambaldi (1,5%). Niente ballottaggio a Feltre: Perenzin fa il bis raccogliendo al primo turno il 52,33% dei voti (solo 32,64% per lo sfidante Michele Balen; dietro tutti gli altri). A Cortina, vittoria senza problemi per Gianpietro Ghedina (77,24%) contro Giorgio Da Rin (22,75%). A Pieve di Cadore, invece, vince l'astensionismo: Bepi Casagrande (unico candidato in lizza) non raggiunge il quorum e sarà commissariamento. Gli altri sindaci sono Carlo Zanella (Cesiomaggiore), Michele Costs (riconfermato a Falcade), Giorgio Slongo (Fonzaso), Ornella Noventa (Lamon), Nino Deon (Rivamonte Agordino), Mirco Badole (San Gregorio nelle Alpi), Gianni Burigo (Soverzene) e Oscar Facchin (riconfermato a Tambre).

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