«Bper interessata»: giù in Borsa, poi la smentita

Sabato 28 Maggio 2016
(zan) Dopo Ubi Banca, anche Popolare dell'Emilia Romagna si chiama fuori, almeno per ora, da una possibile acquisizione di Veneto Banca. Nei giorni scorsi, da più parti, si era ipotizzato l'interesse dei due gruppi ad entrare nella compagine azionaria dell'istituto montebellunese attraverso l'aumento di capitale. Ieri un portavoce di Bper ha smentito le indiscrezioni, dichiarando come non esista alcuna operazione con Montebelluna sul tavolo dell'amministratore delegato Alessandro Vandelli.
Secondo lo scenario delineato, infatti, la banca modenese avrebbe valutato un intervento, in parallelo con il fondo Lone Star, interessato a sua volta a rilevare parte del portafoglio di crediti deteriorati in pancia al gruppo veneto. L'altro ieri era stata Ubi a ribadire di non avere alcun dossier aperto relativo a Montebelluna.
Il rinnovarsi delle voci su un possibile coinvolgimento, peraltro, hanno subito suscitato la reazioni dei mercati: ieri il titolo Bper ha chiuso a 4,654 in ribasso dell'1,77%, una delle performance peggiori tra i bancari, a fronte di una flessione media del listino di mezzo punto percentuale. Un segnale della diffidenza con cui gli ambienti finanziari guardano ad investimenti di questo tipo.
Il settore delle popolari, comunque, rimane in evoluzione. Secondo gli esperti dell'Istituto centrale banche popolari italiani, anche per Bper il tema delle fusioni e delle acquisizioni resta cruciale. E in questo senso Veneto Banca può vantare buone credenziali: a cominciare, scrivono gli analisti di Icbpi, dalla «complementarietà delle due reti (Bper ha solo il 3% delle filiali in Veneto e Veneto Banca il 2% in Emilia), oltre alla proprietà di Arca Sgr».
Non si concretizzassero investitori interessati all'aumento di capitale, tuttavia, diventerebbe inevitabile l'intervento del Fondo Atlante. Per Giuseppe Guzzetti, il veicolo salvabanche agirà, come fatto per Vicenza: «Lo strumento -ha ricordato il presidente della Fondazione Cariplo, uno dei sottoscrittori del fondo salvabanche- è lì pronto ad evitare che il sistema bancario italiano vada in crisi».
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