VERONA - La corte d'appello di Venezia ha rigettato, in quanto «non sussistono

Venerdì 24 Febbraio 2017
VERONA - La corte d'appello di Venezia ha rigettato, in quanto «non sussistono le condizioni per l'accoglimento», la domanda di estradizione avanzata dalla magistratura brasiliana nei confronti di un veronese accusato, assieme alla moglie, di presunti maltrattamenti, anche a sfondo sessuale, nei confronti di una ragazza brasiliana che era stata in servizio presso di loro, anche come baby sitter, tra il 2009 e il 2010, prima di tornare in patria. I giudici, ricordando che nei confronti della coppia è in corso un procedimento penale in Italia per il quale è stata notificata alle parti la conclusione delle indagini, rilevano che sussistono «varie ragioni ostative» alla consegna dell'uomo - la posizione della moglie, italo-brasiliana, era stata trattata in un momento diverso ed era intervenuto anche il ministro della giustizia Orlando dicendo no all'estradizione - a partire dalla cittadinanza italiana dell'estradando. Nel trattato bilaterale tra Italia e Brasile - è ricordato dalla corte - l'art. 6 indica che «l'estradizione può essere rifiutata se alla data di ricezione della domanda la persona richiesta è cittadino della parte richiesta». Altra condizione ostativa, sembra sulla base dell'art. 6, il fatto che l'estradizione potrà essere rifiutata se il fatto «per il quale viene richiesta - dicono i giudici - è stato commesso in tutto o in parte nel territorio della parte richiesta». Viene infine ricordato che vista la chiusura delle indagini in Italia, «l'esercizio dell'azione penale è imminente».
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