VIGONOVO - Cittadini e amministrazioni comunali di quattro comuni contro la realizzazione di una struttura agricolo-produttiva per l’allevamento di galline ovaiole nel territorio di Vigonovo, in un luogo di campagna posto a confine con altri tre paesi, due veneziani e due padovani.
Il fatto
La vicenda va avanti da diversi anni, ma se fino a qualche tempo fa anche qualche amministratore pubblico non si era apertamente schierato contro la realizzazione della struttura, ora tutti sembrano essere palesemente contrari. Dopo il diniego da parte del Comune di Vigonovo che aveva negato il rilascio dell’autorizzazione “di una struttura agricola produttiva per allevamento di galline ovaiole con il recupero di un magazzino già esistente”, l’azienda padovana aveva presentato ricorso al Tar del Veneto. Ma a giugno anche il Tribunale amministrativo del Veneto ha detto di no, adducendo motivi di sicurezza idraulica in quanto il progetto edilizio presentato non rispetta la quota del piano campagna, anche se solo per qualche decina di centimetri. Contro tale sentenza l’azienda padovana ha presentato ricorso al Consiglio di Stato.
Secondo il comitato “No all’allevamento di polli”, composto da circa 300 persone, “il numero di galline ovaiole presunte all’interno della struttura non sarebbero le 6mila dichiarate dall’azienda padovana, bensì 30/40 mila”. L’allevamento intensivo - sempre secondo il comitato - mette a rischio la salute di migliaia di cittadini residenti in un territorio periferico composto da ben quattro comuni in quanto produrrebbe cattivi odori, rumori, polveri nonché rifiuti liquidi e solidi”. Come sopra riportato, il luogo prescelto per l’attività agricolo-produttiva è ubicato in via Cornio, a sud-est del territorio comunale di Vigonovo assai prossimo ai confini dei due paesi padovani di Sant’Angelo di Piove di Sacco e Saonara e marginalmente anche di Fossò. Per resistere in tribunale il comitato “No all’allevamento di polli” si è autotassato. Tra le iniziative è emersa anche l’opportunità di organizzare una manifestazione di protesta davanti a Palazzo Balbi a Venezia.